“Layers of Stratosphere” è una tappa cruciale per Raven Sad, divenuta una band a tutti gli effetti intorno a Samuele Santanna (chitarra e voce). Un nuovo corso con Giulio Bizzarri (basso), Simone Borsi (batteria) e Fabrizio Trinci (piano, organo, Hammond e synth) capace di mettere a fuoco un sound suggestivo ed emozionale, tra progressive e psichedelia. Un magico incontro di morbide sonorità Pinkfloydiane e melodie sinfo-space-prog, caratterizzate da un pregevolo lavoro chitarristico, sempre pregevolmente ispirato da un magico crocevia Gilmour-Latimer-Rothery. In prezioso rilievo le tastiere col proprio apporto atmosferico a melodie dai tratti sognanti ed introspettivi, tra brani cantati e strumentali in efficace coesione stilistica. Dagli oltre sedici minuti di “Lies in the sand”, al potenziale singolo “The Highest Cliff”, sino alla toccante ballad “Lullabye for a Son”, impreziosita da un ottimo solo di sax, tutto scorre come un avvolgente flusso di pensieri, immagini e sentimenti.
Un album ispirato, apice espressivo per Raven Sad, corvo triste, ma quantomai sereno, sognante ed in forma!
Discografia:
RAVEN SAD “Quoth” 2008
RAVEN SAD “We are not alone” 2009
“Layers of the Stratosphere” is a crucial step for Raven Sad. A new course with Julius Gonzo (bass), Simon Borsi (drums) and Fabrizio Trinci (piano, organ, Hammond and synth) able to focus on a evocative and emotional sound, between progressive and psychedelia. A magical encounter of soft Pinkfloydi sounds and melodies, characterized by a fine guitar work, always exquisitely inspired by a magical crossroads Gilmour-Latimer-Rothery. Very important the keyboards. From the sixteen minutes “Lies in the sand,” the potential single “The Highest Cliff”, to the poignant ballad “Lullabye For A Son”, embellished with a great sax solo, everything flows like a winding stream of thoughts, images and feelings.
An album inspired, super expressive Sad Raven, crow’s sad, but which seem serene, dreamy and fit!