E’ uscita l’ultima fatica discografica dei LoMé, la band che è stata definita di “anti-pop d’autore” perché è più onesto etichettarla per contrasto checercare di catalogarla in un genere.
Chi non ha mai assistito ad un concerto live dei LoMé, conosce solo la punta dell’iceberg: ne ignora la spontaneità esecutiva, la capacità di improvvisazione che può tendere all’infinito e la casualità degli accostamenti arditi, sempre geniali e sorprendenti. Chi invece li ha già sentiti dal vivo, in “Prigionieri delle scimmie” ne ritroverà tutta la sorprendente energia: quella carica diretta, sempre in crescendo, che ipnotizza anche chi si accosta in modo distratto, quella genuina espressione che fa, nella sua armoniosa complessità, un timbro di stile.
Registrato nei music club d’Italia, nel corso del tour 2010, il live rende fedelmente la dimensione dei piccoli palchi del circuito indie, spesso ricavati in angoli del locale.
Gli applausi entrano direttamente nei microfoni, i commenti arrivano spontanei tra il rumore dei bicchieri di birra e tutto ha l’immediatezza dell’interazione continua con un pubblico, che si accalca a meno di un metro dal frontman. Saranno queste le scimmie ? (assolutamente no). Due tracce sono state scelte per rappresentare l’ampia attività di collaborazione con altri artisti: in “Feroce et ridicule” Ruggeri duetta con Carlot-ta, giovane interprete e pianista considerata, al disco di esordio, una rivelazione italiana per il 2011. In un altro brano sale sul palco il sax di Sandro Cerino, versatile polistrumentista, compositore ed arrangiatore napoletano molto noto soprattutto negli ambienti jazzistici. Il risultato di questi incontri artistici supera la somma degli elementi in campo ed è tutto da ascoltare.
Ma un cd dei LoMé poteva limitarsi a proporre in sequenza le interpretazioni meglio riuscite tra quelle registrate in ore e ore di concerti ?
Ovviamente no (pensavate di aver individuato finalmente le scimmie ? sbagliato) Nell’editing sono state utilizzate soluzioni particolari che non sfuggiranno alle orecchie più attente. Alcuni brani risultano dalla sovrapposizione di tracce diverse, sincronizzate in modo da formare una composizione finale con relazioni ritmiche, ma senza legame diretto con le fonti: in questo qualcuno riconoscerà un omaggio alle xenocronìe zappiane.
Ma le scimmie, libereranno i LoMé
***
It is on the stage, before an audience, with no room for corrections or later adjustments, that you truly see an artist’s quality. You can’t bluff when you go live.
But what do the monkeys have to do with it?
LoMé’s latest album is being released. The band has been defined “anti-pop singer-songwriter”, due to the fact that it is more honest to label it by playing on contrasts than relegating it to a specific genre.
Those who have never attended a live concert by LoMé have only met the tip of the iceberg: they don’t know of its extemporary performances, the ability to improvise that tends to infinity and the variety of daring combinations, always brilliant and surprising. But those who are already acquainted with them will recognise all of its amazing energy in Prisoners of the Apes: the ever-growing charge, hypnotizing even the inattentive listener, the genuine expression of an harmonious complexity, turns out to be a distinctive style feature.
Recorded during the 2010’s live performances on “La ragione non ce l’ha nessuno” tour, the album faithfully represents the environment of small stages on the indie circuit, often located in a corner of the club.
The microphones captured the audience reactions, such as applause and spontaneous comments, or even the noise of beer glasses; interaction with the audience almost crowding onto the frontman is constant… would these be the apes? (no way!)
Two tracks have been chosen to represent the ample collaborative activity with other artists: Feroce et ridicule is a duet between Ruggeri and Carlot-ta, a young singer and pianist at her debut album who is considered Italian artist revelation of the year 2011. Another track features sax solos by Sandro Cerino, versatile Neapolitan multi-instrumentalist, composer and arrager, who is well-known especially in jazz circles. The result of these artistic encounters exceeds the sum of the single elements and it is definitely worth listening.
Could a cd by LoMé just offer a series of best-made performances picked from hours of concert recordings?
Of course not! (You thought you had finally figured out who the apes are…well, you are mistaken!)
The most attentive ears won’t miss the particular solutions chosen during the editing process. Some tracks result from the superimposition of different tracks, synchronized in order to form a final composition with rhythmical relations but without a direct link with the sources: someone will recognise a tribute to Zappa’s xenochronies.
Will the apes set LoMé free?