The third album of Carlo Colombo, a witty and amusing jazz songwriter, pianist and singer.
Carlo Colombo, jazz singer and pianist, presents the third and perhaps most controversial work entitled “Design” produced by Maurizio” Bozorius “Bozzi for the independent label Drycastle Records. In this CD he describes in a very amusing way the history and state of mind of the contemporary human being who have lost direction, both moral and philosophical.
Carlo Colombo, cantautore e pianista jazz trevigiano, da alcuni definito una “scheggia impazzita del panorama jazz italiano”, presenta il terzo e forse più controverso lavoro dal titolo “Design” prodotto da Maurizio “Bozorius” Bozzi per l’etichetta indipendente Drycastle Records.
Rispetto ai precedenti lavori, “Sfonderai” del 2002 e “Playboy”del 2006, quello nuovo si presenta con sonorità più varie ed arrangiamenti più complessi, passando dal classico quintetto jazz ad una piccola big-band con grande spazio ai solisti.
In “Design” le sonorità sono principalmente acustiche ma, in alcuni brani, si fa largo uso dell’elettronica, per quanto riguarda gli effetti ed il sostegno ritmico. Carlo ha voluto così aprirsi a nuove possibilità stilistiche, pur mantenendo una struttura metrica ed armonica di stampo jazzistico ed un suono sempre morbido e carico di swing. Le canzoni del disco raccontano in modo ironico momenti di vita quotidiana in apparenza banali eppur carichi di umanità. Si va dai dubbi esistenziali di un venditore porta a porta a quelli di un manager figlio di papà, dalle strane avventure che possono capitare bloccati in mezzo al traffico a quelle di una persona persa nella nebbia o addirittura all’interno di un brico-center. Il cd descrive le storie e gli stati d’animo di persone che hanno perso la direzione da seguire, sia morale che filosofica, raccontano lo smarrimento epocale dell’uomo moderno, quello religioso ma anche quello sentimentale. La soluzione a tutto questo smarrimento esistenziale risiede nella traccia “Rapito dai marziani”, dove la colpa di tutto ciò sta nel nostro stato di rifugiati in un pianeta non nostro, quindi tanto vale abbandonarsi al completo fatalismo e vivere con ironia a tempo di swing.
Tutto il disco è condito da un perfetto assemblaggio di suoni e stili, con arrangiamenti che prendono temi classici, come il jazz e la canzone d’autore, e li trattano in modo inedito e originale, cosa che contraddistingue da sempre i lavori di Carlo Colombo. Da sottolineare il complesso lavoro svolto sulla canzone “Fuori moda”, presentata in due versioni con la stessa armonia ma arrangiamenti diversi che ne fanno praticamente due canzoni a sè.