Un progetto nuovo e sorprendente, che segue il successo“Fusion Rebirth”, il primo acclamato album del gruppo sardo.
‘Planetarium’ è certamente un lavoro totalmente diverso e soprendente.
Se il primo disco della band sarda aveva l’obiettivo di avvicinare alla musica Jazz e fusion anche un pubblico distante da questi generi, nel nuovo lavoro questo presupposto catalizza i nuovi ascoltatori verso qualcosa di più difficilmente classificabile, quindi tipicamente e più decisamente
classificabile come ‘Progressive’.
Per raggiungere questo scopo, gli Ozone Park, pur curando nei dettagli ogni loro brano e spaziando come da consuetudine e con grande disinvoltura fra i vari generi musicali, hanno introdotto la componente vocale in due delle
loro composizioni e regalato ancora una volta intrecci melodici e armonici complessi e sempre comprensibli, capaci di attirare l’attenzione anche de gli ascoltatoripoco pazienti o più giovani.
I puristi della Prog sappiano però che si tratta di un lavoro che accontenta anche le orecchie più educate, molto vicino alla scuola di Canterbury, con spunti decisamente meno jazzistici del lavoro precedente, ma spiccatamente
più sperimentali.
In questo lavoro sono evidenti le influenze “Zappiane” nella ricerca di testi ironici e (apparentemente) disimpegnati , la scuola dei Wilde Flowers ma anche l’influenza evidente di giganti come i Gentle…. Giant.
A new and surprising project, which follows the success “Fusion Rebirth”, the first acclaimed album by the Sardinian group.
‘Planetarium’ is certainly a totally different and surprising work.
If the the Sardinian band’s first record had the aim of bringing music closer Jazz and fusion also a distant audience from these genres, in the new I work this assumption catalyzes new listeners towards something
more difficult to classify, therefore typically and more decisively classifiable as ‘Progressive’.
To achieve this, the Ozone Park, while taking care of the details each of their pieces and ranging as usual and with great ease among the various musical genres, they introduced the vocal component
in two of the their compositions and once again gifted plots melodic and harmonic complex and always understandable, capable of attracting the attention of even the Little patient or younger listeners.
However, Prog purists know that it is a satisfying job even the most polite ears, very close to the Canterbury school, with decidedly less jazzy ideas than the previous work, but distinctly more experimental.
In this work the “Zappian” influences in the search for texts are evident ironic and (apparently) disengaged, the Wilde Flowers school but also the evident influence of giants like Gentle …. Giant.
Componenti:
Giuseppe Chironi: Voce, pianoforte, tastiere, elettronica.
Gianluca Cossu: Percussioni, tastiera KorgM1 , basso elettrico
Alessandro Masala: batteria