Tredici anni dopo il debutto con “Disorganicorigami”, i Daal pubblicano il loro settimo lavoro in studio: “Daedalus”. Dopo l’uscita di “Decalogue of Darkness” nel 2018 (il disco di maggior successo), Alfio e Davide si incontrano a Roma nel 2019 per organizzare l’attività artistica successiva. L’espressione musicale dei Daal è sempre stata caratterizzata da tematiche oscure o descrizioni di situazioni psicologiche complesse. Spesso ricca di suggestioni anche letterarie, la proposta musicale è però per la stragrande maggioranza dei casi strumentale. La musica dei Daal risulta personale, intima, malinconica, evocativa, a tratti ipnotica e “disordinata”. E’ frutto dello stato d’animo del compositore e, anche vestendosi di fantasia, trova sempre ispirazione dall’attualità.
L’album:
“Daedalus” nasce dalla riflessione sul mito di Icaro e sul meccanismo psicologico che spinge ad andare oltre i propri limiti, sfidando le “leggi della natura” ed abbracciando il fascino dell’ignoto. La continua ricerca e la sperimentazione, caratteristiche essenziali della musica dei Daal, trovano così terreno fertile in tale contesto. L’avventura compositiva e sonora di “Daedalus”, é un ulteriore passo avanti nel cammino di esplorazione dei Daal, dove i contrasti e le ricerche si fondono con trame sinfoniche, dipinte di malinconia ed oscurità. I brani: I brani sono sei nella versione ufficiale dell’album: “Journey through the spiral mind” (parte 1 e parte 2), “Icarus Dream”, “Labyrinth 66”, “Painting Wings” e “In my time of shadow”. A questi vanno aggiunti altri tre brani riservati per l’edizione limitata e “Deluxe”: “Minotaur”, “Sunrise” e “Moonrise”. “Journey through the spiral mind” è un viaggio sonoro che si addentra in una spirale mentale. E’ l’idea che cerca di prendere forma in un contesto di apparente caos tra materia, colore e suono. E’ una suite divisa in due parti che apre e chiude il disco come cornice di esplorazione e ricerca sonore. “Icarus Dream” è una riflessione sul volo di Icaro: metafora della volontà che si spinge oltre i confini ed i limiti imposte dalla natura o, nel caso dei Daal, dei generi o “schemi musicali”. “Labyrinth” è un’altra piccola suite di due movimenti, ispirata al labirinto di Cnosso. Un esperimento di ricerca sonora informe e “liquida” nella prima parte, che trova una sua forma musicale nella seconda parte. “Painting Wings” è la visione della musica come colore, luce ed ombra. Dipingersi le ali per poter essere quello che si vuole e mostrarsi per come si è veramente, prima di iniziare a “volare”… “In my time of shadow” è una semplice riflessione malinconica sulla nostra esistenza e sul senso della vita. E’ guardarsi allo specchio nudi e prendere atto dei propri lati oscuri. “Minotaur” descrive in musica il frutto dell’unione mostruosa tra Pasifae ed un toro donato da Poseidone. “Sunrise” e “Moonrise”, sono i due elementi di luce, i contrasti e le similitudini della nostra esistenza.
I musicisti:
Davide Guidoni: Batterista, percussionista, arrangiatore e compositore. E’ il responsabile delle grafiche e delle versioni limited edition e DELUXE dell’album. Ha composto i brani “Sunrise” e “Minotaur”. Alfio Costa: Tastierista, compositore, arrangiatore e produttore della musica dell’album. Ha composto buona parte dei brani oltre ad aver mixato e masterizzato l’album. Ettore Salati: Chitarrista e arrangiatore del disco insieme a Davide ed Alfio. Roberto “Bobo” Aiolfi: Bassista.