CATTIVA aka THE WICKED (1991) è una storia intrigante e drammatica di una bella donna che soffre di disturbi mentali e che è affidata dal marito alle cure del professor Brockener, un famoso psichiatra in un ospedale svizzero. L’intera storia, un vero racconto detective psicologico, affronta il tentativo da parte del giovane medico Gustav Jung (Julian Sands) di scoprire la causa alla radice del disturbo mentale persistente di Emilia Schmidt (Giuliana De Sio), una giovane donna che ha recentemente subito la morte della figlia. In Svizzera, all’inizio del ‘900, la giovane signora Emilia Schmidt, di origine italiana, conduce assieme al marito e al figlioletto Ludwig un’esistenza agiata, in apparenza serena ma ogni tanto dà qualche inatteso segno di squilibrio. Ricoverata in una lussuosa clinica di Zurigo, è diagnosticata come schizofrenica a causa del suo comportamento: presa da improvvise crisi di collera, rifiuta il cibo, si ostina a non parlare. Viene perciò definita “cattiva”. Il primario professor Brokner la sottopone senza risultato alle cure tradizionali, opponendosi alle richieste di Gustav, un giovane medico della sua équipe che si offre di curarla con metodi freudiani. Quando finalmente Gustav ottiene di tentare con Emilia la nuova via della psicanalisi, indagando sulla sua parentela, le sue conoscenze e il suo passato, si vede circondato dalla diffidenza e dal biasimo di tutto lo scandalizzato personale della clinica, al punto che il primario ritiene di doverlo trasferire ad altro reparto, ingiungendogli di non entrare più nella camera di Emilia. Gustav, convinto d’essere sulla strada giusta, fa in modo d’incontrare la signora al di fuori della camera vietata, sempre spiato e ostacolato dal personale, fino a rischiare il licenziamento.E’ quindi costretto a desistere, finché il preoccupante peggioramento di Emilia non induce il primario a consentire alla nuova terapia, che dà risultati insperati: Emilia si va riprendendo e può lasciare la clinica, non certo completamente guarita, ma sbloccata dalle sue nevrosi e fiduciosa nella promessa di Gustav di continuare a seguirla in avvenire. Come riportato da Giuliana de Sio, alcune scene nel montaggio finale sono i risultati d’improvvisazione da parte della de Sio stessa – in particolare la scena in cui lei urla e piangere sul letto in ospedale psichiatrico. Mirabile l’interpretazione di Giuliana De Sio nella parte di Emilia (costruita su misura per lei), che le è valso il premio David di Donatello come migliore attrice per il 1992. Ben calibrata la sceneggiatura di Francesca Archibugi, con il decisivo apporto dell’esperto Furio Scarpelli. Molto efficace la compatta regia di Carlo Lizzani. Una versione di questo film abilmente doppiato in inglese è stato rilasciato al tempo stesso della sua versione in lingua italiana. Tratto da “Ricordi, sogni e riflessioni” di Carl Gustav Jung, è la prima pellicola dedicata al grande psicoanalista svizzero. Rispetto al testo junghiano fanno la loro apparizione madre e sorelle della paziente e la fidanzata dello stesso terapeuta. Preziose sono le numerose informazioni storiche sugli inizi della psicoanalisi e sul trattamento dell’isteria nei primi anni del secolo XX. Il film, girato con un’estrema attenzione all’ambientazione dell’epoca, ha conservato a distanza di anni il suo assoluto valore storico.