Il titolo del nuovo lavoro del MUSEO ROSENBACH evoca scenari drammatici, dominati da un’istintiva violenza che fa regredire qualunque civiltà al primitivo stato di barbarie.
Con BARBARICA, la band racconta un mondo disorientato, incapace di crescere in armonia con la natura, lacerato dal demone della guerra.
Nella suite che apre l’album, intitolata Il respiro del pianeta, gli uomini, consapevoli dei danni ambientali che hanno provocato, cercano nella Natura segnali che facciano sperare nella sopravvivenza del pianeta. E la Terra risponde con la vitalità e l’amore di una grande madre. Ci sono orizzonti per il nostro futuro!
Tuttavia, l’esistenza è ancora piena d’incertezze, moralmente inquinata dal fanatismo, dall’odio tra i popoli che lottano fra loro e si disperdono in una continua fuga dal dolore.
Le quattro canzoni che completano l’album dipingono un affresco che esprime, con un suono ruvido, questa insana tentazione barbarica di risolvere i problemi del villaggio globale, con la distruzione dell’avversario.
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The title of the new work of Museo Rosenbach evokes dramatic scenarios, dominated by an instinctive violence that reverses any civilization to the primitive state of barbarism.
With BARBARICA, the band tells a confused world, unable to grow in harmony with nature, torn by the demon of war.
In the suite which opens the album, entitled “Il respiro del pianeta” (“The breath of the planet”), men, aware of the environmental damage they have caused, seek in Nature signals to hope for the survival of the planet. And Earth answers with vitality and love of a great mother. There are horizons for our future!
However, life is still full of uncertainties, morally polluted by bigotry, hatred between peoples who are fighting each other and are dispersed in a continuous escape from pain.
The four songs that complete the album paint a fresco that expresses, with a rough sound, this insane barbaric temptation to solve the problems of the global village, with the destruction of the opponent.