38 years since the release of Maxophone’s “Al mancato compleanno di una farfalla” (“At a missed birthday of a butterfly”), the ‘butterfly’ is back in a 20 minutes prog suite in “HUMANA PROG – Fiori Frutti Farfalle”, an album completely written, arranged and sung by Paolo Farina, the poet and musician who wrote the lyrics of the old Maxophone classic. This new project started with the discovery of an old audiotape recorded in ’73 with some of his fellow musicians and friends containing a 16-minute demo track piece that was taken up and developed today.
The recording of the 20 minutes suite, “Fiori Frutti Farfalle”, was attended by many musicians from Milan and Apulia, including a special appearance by Sergio Lattuada (keyboard player and composer of the new and old Maxophone). To underline the important contribution to the song given by Lele Battista, co-arranger, co-producer and multi-instrumentalist.
The second part of the disc features additional 6 tracks (all written by Farina between ’72 and 73 and still unreleased so far) that were recorded in the summer of 2013 in Apulia. The last track of the CD “La ballata degli amici perduti” also features a string quartet.
Musically it is a wonderful and pastoral prog album, dreamy, elegant, and directly linked to the Italian tradition of the seventies, reminding names like Celeste, Locanda delle Fate, Pierrot Lunaire or Claudio Rocchi. Released as a papersleeve CD with a wonderful artwork by Matteo Guarnaccia.
Tracklist:
1.Fiori, frutti, farfalle
2.Bianco, rosso, verde
3.Cerca in te
4.Mamma pubblicità
5.Nel prato più verde
6.Ti chiedo scusa
7.La ballata degli amici perduti
REVIEWS!! RECENSIONI!!
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Humana Prog – Fiori, Frutti, Farfalle
30 juin 2014 / Rock Progressif Symphonique
Humana Prog
Titre: Fiori, Frutti, Farfalle
Groupe/Artiste: Humana Prog
Sortie: 2014
Label: AMS Records
Si jamais un jour, par un vaste caprice espace-temps, une gaillarde troupe de ménestrels s’échappait du moyen-âge et venait rejoindre notre époque, elle jouerait certainement une musique très proche de celle amoureusement concoctée par Humana Prog. Il faut en effet souligner que ces musiciens italiens, au sujet desquels on ne dispose malheureusement d’aucun renseignement fiable, ont à l’évidence baigné dans le folklore local et que cette influence, désormais parfaitement assimilée, imprègne profondément leur musique, que ce soit dans le cadre de la suite éponyme de vingt minutes qui ouvre majestueusement l’album ou dans celui de pièces plus concises comme “Nel Prato Piu’ Verde” ou “La Balatta Degli Amici Perduti”. Ce qui caractérise la magie de cette formation surgie de nulle part c’est sa pureté mélodique. Le combo possède en effet un sens magique de la mélopée subtile, fine et aérienne et développe, avec une étonnante constance, une espèce de jubilation sereine qui charme l’oreille du début à la fin. On pourra évoquer, à titre de comparaison, le sublime “Rings Of Earthly Light” de leurs compatriotes d’Eris Pluvia, publié en octobre 1991 par Musea. Il n’y a pas de place pour la moindre dissonance dans cet ensemble où règne l’harmonie des sons et qui se hisse souvent à la hauteur des plus belles œuvres enfantées par Le Orme (“Felona E Sorona”) ou PFM (“Per Un Amico”) durant les golden seventies. Toutefois, cette subtilité harmonique ne repose en aucun cas sur une espèce de facilité instrumentale. Bien au contraire, les arrangements font preuve d’une extrême richesse et tout est fait pour mettre en valeur des atmosphères oniriques à souhait. Guitare acoustique, flûte pastorale, violon mélancolique et claviers analogiques reposent sur une rythmique aérienne qui se fait discrète pour mieux épouser les contours des sept compositions gravées sur cet opus détonant. C’est là-dessus que le chanteur, évoquant par instants le grand Aldo Taglapietra (ex Le Orme), déroule son tapis de poésie nébuleuse d’où transparaît une bucolique angoisse existentielle que chacun interprétera à sa façon. “Fiori, Frutti, Farfalle” conjugue au final, avec un rare bonheur, richesse et pureté : un îlot de sérénité (malgré quelques poussées de fièvre électrique de-ci de-là) au milieu du tumulte ambiant.
Bertrand Pourcheron (8,5/10)
https://www.facebook.com/humanaprog/info
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Mescalina Musica
28/06/2014 | di Giuseppe Verrini
Torna la Farfalla ancora con una bella storia di musicisti e di buona musica!
La riscoperta di una audiocassetta registrata nel 1973, contenente un provino di un brano di 16 minuti porta Paolo Farina a rivedere il suo lavoro, portandolo a circa 20 minuti, a unirlo con altri sei brani scritti da lui stesso nel 1972-1973 e finora mai pubblicati, a registrarli con musicisti pugliesi ed alcuni interessanti ospiti, con una strumentazione quasi esclusivamente acustica che ci riporta ai suoni e alle atmosfere di quel periodo musicale. Il risultato è questo interessante lavoro, Fiori frutti farfalle, uscito a nome Humana Prog.
Ma chi è Paolo Farina ?
Questo signore, non più giovanissimo, è un cantante, compositore, musicista, giornalista e critico musicale, che ha esordito nella musica scrivendo nel 1975 il testo di Al mancato compleanno di una farfalla, celebre brano (pubblicato in tutto il mondo) dei Maxophone, uno tra i più grandi gruppi del panorama Prog Italiano.
Nel 2000 dà vita al progetto Etnoritmo che, miscelando canzone d`autore, musica etnica, rock, reggae, blues, jazz e testi in dialetto della propria terra di origine (Castellana Grotte, in provincia di Bari), pubblica tre interessanti ed ottimi album.
Questo nuovo lavoro è un festival di strumenti acustici: chitarre, flauti, tabla, bonghi, tamburelli, violino, viola, violoncello, ma anche clavicembalo, synth, tastiere per rari momenti elettrici.
I suoni sono semplici ma maledettamente freschi, brillanti, delicati, diretti, nella migliore tradizione soft prog, folk, cantautorale degli anni ’70, con chiari riferimenti a Claudio Rocchi e a gruppi come The Incredible String Band, Quintessence e agli italiani La locanda delle Fate e I Delirium.
C’era bisogno di un disco del genere nel 2014, visto che non se ne fanno più così, almeno in Italia?
La risposta è si, per la qualità dei brani, per i testi ispirati, per il modo di concepire la musica con semplicità ma mai con banalità, con grande passione e sempre con gioia, perché suonano ancora attuali.
La lunga suite, un must in quasi tutti i dischi prog anni ’70, Fiori, frutti, farfalle che dà il titolo al disco è divisa in dieci movimenti che alternano momenti solo strumentali a momenti cantati, è un festival di partenze e ripartenze musicali con chitarra acustica, flauto, violino e percussioni in primo piano ed è arricchita dagli splendidi vocalizzi di Patrizia Cirulli, dal contributo ai cori di Evasio Muraro e i Gobar e dalla presenza al clavicembalo di Sergio Lattuada, componente dei vecchi e nuovi Maxophone.
Bianco, rosso, verde sembra uscito da un disco di Claudio Rocchi, tra chitarra acustica e synth, Cerca in te, su un tappeto chitarra acustica/percussioni, sviluppa interessanti cori e assoli di flauto ed è un trip, una ricerca di un mondo alternativo, un’evasione verso l’India e sicuramente uno dei brani migliori del lavoro, Mamma pubblicità brano folk-cantautorale è una rivolta contro i conformismi e i condizionamenti della società dei consumi. Nel prato più verde è un altro riuscito brano acustico con l’invito ” togliamo le scarpe, corriamo sull’erba con l’anima tesa a cogliere amore nel prato più verde”, la delicata Ti chiedo scusa sconfina nelle sonorità west-coast, mentre chiude l’album La ballata degli amici perduti, splendida e struggente ballata dei tempi e delle “vibrazioni passate” ” la magia del raccontare, del ballare, suonare e cantare” “e scoprire le sensazioni delle nuove dimensioni e la mente volava lassù ritornava ed amava di più …”
Un bel lavoro ottimamente suonato, con un grande lavoro di missaggio e mastering da parte di Paolo Iafelice, che ci riporta alle sonorità tipiche degli anni ’70 prog , ma soprattutto ci ricorda il posto centrale e “magico” che la musica aveva in quegli anni, rappresentando sogni, speranze, illusioni, emozioni, ribellioni, vibrazioni, trip, creatività, e festival con momenti di aggregazione, di condivisione e di socialità di un’intera generazione.
Splendida la copertina di Matteo Guarnaccia, grandissimo osservatore e disegnatore dell’epoca, che con il suo inconfondibile stile ci regala immagini in tema con la musica del disco ed il periodo storico musicale di riferimento.
Disco consigliato a chi ha vissuto quei momenti, per fare un emozionante tuffo nel passato ma anche ai più giovani che potranno respirare il profumo di un periodo irripetibile e scoprire un po’ che cosa si sono persi.
Ricordo che ‘fItalia ha esportato nel mondo solo due generi musicali: l’Opera e il Progressive, ci sarà un motivo ?
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mescalina > musica > recensioni > Humana Prog
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Humana Prog
Fiori Frutti Farfalle
L’eclettico Paolo Farina (instancabile collante tra vari generi musicali che negli anni lo hanno visto dar vita agli Etnoritmo e poi protagonista di un progetto più personale che porta il nome di Vallone) ha colpito ancora… ma questa volta il bersaglio è la nostra memoria di tempi lontani ma, incredibilmente, ancora così vicini. Il suono di questo lavoro è inconfondibilmente targato anni ’70, con il particolare sguardo artistico verso il mondo del cosiddetto suono progressive. Solo con l’ascolto dell’intro di Fiori, frutti,farfalle si entra immediatamente nella macchina del tempo ed è come rivolgere lo sguardo ad uno specchio ritrovando il volto di ieri. Il brano omonimo che apre questo bell’album, rappresenta una sorta di monumento a quel periodo musicale (e non solo), che è rimasto nella memoria di chi lo ha vissuto e nell’immaginario di chi ne ha solo sentito parlare e ne ha recuperato le tracce attraverso i supporti discografici recuperati dagli originali vinili o dalle successive ristampe.
Farina ha raccolto l’idea di un vecchio brano dei Maxophone, straordinario gruppo milanese di inizio anni Settanta, dal titolo Al mancato compleanno di una farfalla (del 1975), di cui scrisse il testo e, traendola dal bozzolo della memoria ha creato un brano ed un album di grande bellezza e suggestione. Come un novello Marcel Proust è andato alla ricerca del suo e nostro tempo perduto e dalle atmosfere ricreate, con certosina pazienza, ha saputo costruire un lavoro di rara efficacia, utilizzando le sonorità strumentali di quegli anni. È un ascolto pacificante e pacificatore quello di Fiori, frutti, farfalle con suoni morbidi, languidi, delicati, acustici quanto basta per non farne un album leggero ma, invece, grondante di perfezionismo che si sente ad ogni passaggio sonoro, con le note dell’organo, del violino, delle percussioni, anche del clavicembalo.
Un lavoro di arrangiamenti superbo su questo brano che dura venti minuti (la metà circa del disco), a cui ha dato corpo e mente soprattutto Lele Battista (qui nella foto), musicista, tecnico del suono, produttore e, appunto, tra i più talentuosi arrangiatori in circolazione. L’ascolto del brano omonimo al titolo può leggersi/ascoltarsi come il compendio di un’epoca della cui importanza storica, sociale, artistica ancora non ne possiede piena consapevolezza neppure chi ne fu protagonista che, spesso, l’ha attraversata in un baleno senza rendersi conto che l’urgenza del viverla non dava la possibilità di comprenderla, in una sorta di maledizione temporale che faceva dei protagonisti ignare comparse in una sorta di storia composta a “loro insaputa”. Un brano vintage, quindi, quello che dà il titolo all’album e un plauso per l’effetto ottenuto (sul brano ma in generale su tutto il disco) va anche a Paolo Iafelice che ha curato tutta la parte di mixaggio e masterizzazione con grande perizia e cura, donando a tutto il lavoro un sound perfettamente assimilabile all’epoca.
Ma non basta, perché accanto ad esso ve ne sono altri sei, scritti tra il ’72 ed il ’73 sempre da Paolo Farina (qui sotto in una foto di Sergio Cippo, in un live di pochi mesi fa) ma fino ad oggi inediti, che testimoniano quale fosse il clima musicale di quegli anni. Un clima che rompeva con la tradizione paludata precedente e si apriva ad orizzonti sonori imprevisti e suggestivi che univa testi innovativi, spesso immaginifici oppure legati allo scandaglio dell’interiorità umana, a musiche che utilizzavano stili completamente inconsueti ed atmosfere che si andavano costruendo insieme a culture musicali di altri paesi, con particolare attenzione a quanto avveniva nel Regno Unito dove un manipolo di sperimentatori, dalla fine degli anni ’60, aveva iniziato una ricerca profonda dei suoni e dei testi al fine di creare, dal nulla, una cultura musicale nuova. Per avere bene la percezione di quanto appena scritto vale la pena di ascoltare con attenzione il testo di un brano come Cerca in te (che avrebbe potuto essere scritto da un autore come Claudio Rocchi). Quello era il clima, quelle erano le illusioni, quella era la musica, quelli erano i suoni, quelle erano, in nuce, le delusioni. Ma solo lo stolto non cammina per paura dell’inciampo.
Un plauso sentito a Paolo Farina che ha scommesso su questo lavoro ed a tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione di questo lavoro considerando il bel packaging e la copertina deliziosa proveniente dal genio di Matteo Guarnaccia, che con il suo stile inconfondibile (straordinari i suoi ultimi lavori usciti per VoloLibero Edizioni di Claudio Fucci) ha ben riassunto il cuore e l’essenza del disco. L’album è del 2014 ma se lo ascoltate in cuffia, ad occhi chiusi, al termine, rientrando in voi stessi, potreste pensare che per l’esame di maturità manca ancora qualche anno, che Andreotti è ancora Ministro di qualcosa, che l’Olanda di Cruyff è la squadra più bella del mondo, che Pelè gioca ancora nei Cosmos di New York e che i Beatles si sono sciolti, sì, ma da poco…
di Rosario Pantaleo
In dettaglio
Produzione artistica: Paolo Farina; Paolo Farina e Lele Battista per Fiori, frutti, farfalle
Anno: 2014
Durata: 40:25
Etichetta: AMS Records / BTF
Elenco delle tracce
01. Fiori,frutti,farfalle
02. Bianco, rosso, verde
03. Cerca in te
04. Mamma pubblicità
05. Nel prato più verde
06. Ti chiedo scusa
07. La ballata degli amici perduti
Brani migliori
Fiori,frutti,farfalle
Cerca in te
La ballata degli amici perduti
Musicisti
Paolo Farina: voce – Lele Battista: tastiere, basso elettrico, sintetizzatore, coro – Giuseppe Camicia: chitarra acustica e classica, coro – Giorgio Mastrocola: chitarra acustica – Silvio Centamore: batteria, percussioni – Antonio Valente: tamburello basco, bongo, tabla – Donato Console: flauto traverso – Donato Pugliese: violino – Mimmo de Carlo: chitarra acustica ed elettrica – Feyzi Azzurro Brera: violino, viola, violoncello – Sandro Esposito: congas, percussioni – Giovanni Di Lorenzo: santoor, tampura elettronico – Vito Di Carlo: violino – Francesco Nitti: sintetizzatore – Patrizia Cirulli: voce, coro – Evasio Muraro: coro – Renato e Cristina (Gobar): coro – Rossana Longo: coro – Vincenzo Aversa: coro – Andrea Nardelli: coro – Sergio Lattuada (Maxophone): clavicembalo – Pino Pace: ispiratore, con le sue poesie, dei brani 2,3,4,5
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