“Domus Venetkens” è il terzo album per i trevigiani ANTILABE’, stavolta in forma di suite in dieci parti, a raccontare un lungo viaggio, storia di migrazioni venete che arrivano da lontano prima di stabilirsi nell’attuale nord-est italiano. Un viaggio dal respiro mediterraneo dipinto da incantevoli tessiture prog-etno-jazz in cui non mancano brillanti citazioni classiche tratteggiate da un pianoforte Steinway del 1800.
Tra eleganti e trasversali sonorità jazz-rock dai rimandi seventies e raffinati tratti sinfonici, “Domus Venetkens” è probabilmente il lavoro più entusiasmente in casa Antilabe’ nel loro percorso venticinquennale.
Graziano Pizzati – pianoforte a cosa Steinway, tastiere
Adolfo Silvestri – basso acustico, elettrico e fretless, bouzouki
Carla Sossai – voce
Luca Crepet – batteria, percussioni, vibrafono
Luca Tozzato – batteria, percussioni
Marino Vettoretti – chitarre, synth guitar, flauto dolce
Ospiti:
Piergiorgio Caverzan – clarinetto basso, sax soprano
Sara Masiero – arpa celtica
Elvira Cadorin: voce
Il tessuto musicale dell’opera si sviluppa secondo i canoni della suite, una serie di composizioni legate fra di loro da brevi transizioni che, prive di soluzioni, ne fanno un continuum unico. Seguendo concettualmente il racconto, ogni parte è contraddistinta da suoni e parole che definiscono la dimensione spazio-temporale specifica, filtrata comunque dall’originalità dello stile proprio degli Antilabé.
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Between elegant and transversal jazz-rock sounds with seventies influence and refined symphonic features, “Domus Venetkens” is probably the most enthusiastic work of Antilabe ‘in their twenty-five year course.