“and in thy heart inurn me” (e nel tuo cuore custodisci le mie ceneri ) è la frase che chiude la poesia di John Keats “ you say you love” ed è il titolo del quarto album dei Monjoie. L’album si concentra su alcuni tra i maggiori esponenti della poesia inglese tra la fine del settecento e la prima metà dell’ottocento, i poeti in questione sono William Blake, John Keats, William Wordsworth. La scelta delle poesie, cantate in inglese e proposte qui in forma canzone, non segue una specifica ricerca storica o letteraria, più semplicemente un rapporto diretto, istintivo, quasi epidermico con le liriche del poeta. Il rapporto conflittuale di Blake con la religione e il significato avveniristico che dà dell’infinito, l’amore preteso senza mezze misure da Keats, l’eleganza e delicatezza del disegno naturalistico di Wordsworth. Parole e immagini lontane che vengono fatte proprie, cercando di discernere quel pathos, pur scrivendo un racconto libero. “and in thy heart inurn me”, può essere definito un concept album, le 15 tracce che lo compongono nascono voce e piano, dalla collaborazione tra Alessandro Brocchi, cantante chitarrista dei Monjoie e Daniele Marini tastierista degli OGM, ai quali si sono aggiunti gli altri componenti storici dei Monjoie, Valter Rosa chitarre e bouzuki, Davide Baglietto flauti, ocarine, musette del Berry, piano e organo e Alessandro Mazzitelli tastiere, sintetizzatori analogici, basso e produzione. Alle composizioni, hanno collaborano musicisti che spaziano in campi musicali diversi tra loro, rendendo il progetto eterogeneo. Arrangiamenti con richiami jazzistici si alternano a brani di matrice folk, all’elettronica analogica, ad un melanconico neoclassicismo.
“And in your heart inurn me” is the phrase that closes John Keats’ poem “You say you love” and is the title of the fourth Monjoie album. The album focuses on some of the greatest exponents of English poetry between the end of the eighteenth century and the first half of the nineteenth century, the poets in question are William Blake, John Keats, William Wordsworth. The choice of poems, sung in English and proposed here in song form, does not follow a specific historical or literary research, more simply a direct, instinctive, almost epidermal relationship with the poet’s lyrics. Blake’s conflictual relationship with religion and the futuristic meaning he gives to infinity, the alleged love without half measures by Keats, the elegance and delicacy of Wordsworth’s naturalistic design. distant words and images are grasped, absorbed, trying to discern that pathos, whilst writing a free story. “and in your heart inurn me” can be defined as a concept album, the 15 tracks that compose it are born voice and piano from the collaboration between Alessandro Brocchi, singer guitarist of Monjoie and Daniele Marini keyboard player of OGM, to which were added other historical components of the Monjoie, Valter Rosa: guitars and bouzuki, Davide Baglietto: flutes, ocarinas, musette of Berry, piano and organ and Alessandro Mazzitelli: keyboards, analog synths, bass and production. To the compositions have collaborated musicians ranging in different musical fields, making the project heterogeneous. Arrangements with jazz references alternate with pieces of folk matrix, analogue electronics, and a melancholic neoclassicism.