After “Debris” the second album for the Lorenzo Monni Project (in the form of guitar-bass-drums trio), the Venetian-born guitarist sardines, with attitude for experimental instrumentals, avant-prog sound nightmares in a King Crimson vein but far from any kind of emulation restriction. So, not just e mere Frippian copy but the starting point for a completely new vision and experiment.
It ‘also a celebration of the guitar in all its forms and variations of sound.
Dopo “Debris” secondo disco per quello che possiamo definire il Lorenzo Monni Project (in forma di trio chitarra-basso-batteria), chitarrista veneto ma di origini sarde, dalle propensioni strumentali sperimentali, incubi sonori avant-prog a tinte Crimsoniane, che sanno tuttavia debordare da qualsiasi ristrettezza emulativa di genere. Se dunque aleggia nel sound di “Grey Swan of Extremistan” uno spirito chitarristico Frippiano, non è certo per ricondursi ad uno stile consolidato, ma solo elemento convergente da cui far scaturire ambientazioni e visioni sonore ricche di propria tensione, suggestione ed originalità
“La strada che vuole percorrere Grey Swans of Extremistan è quella di un incrocio tra attitudini musicali e sensazioni tra di loro opposte, ma che non rappresenti scontro, bensì fusione di approcci tra loro distantissimi. Ogni pezzo ed anche ogni singolo strumento all’interno di ogni brano sono parti di un mosaico in cui nessun accostamento risulta più incoerente e in cui la trama musicale può cambiare direzione in ogni istante come anche non farlo. E’ inoltre una celebrazione della chitarra in ogni sua forma e declinazione sonora, dallo slancio melodico più puro al dadaismo rumoristico molesto, il tutto avente come denominatore comune un sound denso e fortemente orchestrale (nonostante il solo uso di chitarre, basso e batteria) ed un gusto particolare per le armonie evocative, anche se squarciate talvolta da loop ossessivi o da linee ritmiche dalle tensioni neo-Crimsoniane, da ambientazioni avant-prog sino a propaggini quasi post-punk.”