Da Ravenna, west coast del nostro paese, ma col cuore tuffato nella musica USA, arriva un duo che ha stile, attitudine rock e chitarre giuste per emozionare chi ama Neil Young, i R.E.M, i Jayhawks e i Nada Surf: come dire l’asse mediana del rock a stelle e strisce.
Si tratta di Luca “Hernandez” Damassa, voce solista e chitarra ritmica acustica/elettrica, e Mauro “Sampedro” Giorgi, chitarra solista acustica/elettrica e seconda voce. Interrogateli pure sulle loro passioni musicali: suoneranno invece di parlare, e tutto sarà facilmente spiegato.
Le canzoni di Happy Island hanno trovato una casa, e il disco un nuovo packaging e tutta quella cura che Route 61 sa dare ai propri prodotti, incluse due bonus tracks, registrate appositamente per questa release. Le due canzoni (un pezzo recuperato e risuonato dal passato negli Stoned Machine, un altro che viaggia nella direzione delle cover che H&S non smetterano mai di alternare ai brani scritti da loro) completano una fotografia che ora dice anche del passato e del futuro di questi due artisti, che l’album coglie avvolti in un suono ricco e ben prodotto, lontano da certe sortite live acustiche, bensì strutturato e ricco di suoni e chitarre, prodotto insomma come certa musica rimasta nei Seventies americani.
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From Ravenna, the Italian west coast with a heart dipped in the USA music, comes a duo that has style, rock attitude and the right guitars to excite those who love Neil Young, R.E.M., Jayhawks and Nada Surf: as to say, the median axis of the American rock.
They are Luca “Hernandez” Damassa, lead vocals and rhythm acoustic/electric guitar, and Mauro “Sampedro” Giorgi, lead acoustic/electric guitar and backing vocals. Ask them well about their musical passions: they’ll play instead of talking, and everything will be easily explained.
The songs on Happy Island have found a home, and the disc has a new packaging and all that care that Route 61 can give to their products, including two bonus tracks, especially recorded for this release. The two songs (one from the Stoned Machine archives, the other one of the usual H&S repertory cover songs) complete a picture which now also tells of the past and the future of these two artists, captured by this album wrapped in a rich sound and well-produced, away from usual acoustic live efforts, but structured and full of sounds and guitars, produced as some typical music of the American ’70s.