‘L’Incanto dello Zero’, come tutti i precedenti dischi del gruppo, è una trasposizione di un’opera letteraria, dopo l’eponimo debutto discografico ispirato al romanzo di Giuseppe D’Agata (che ispirò un’epocale serie TV) e dopo due album dedicati ad altrettanti romanzi esoterici di Gustav Meyrink (‘Der Golem’ e ‘Il Volto Verde’) la fonte d’ispirazione del nuovo disco è stata l’opera letteraria “Lo Zero Incantatore” di Cristian Raimondi. Cristian è considerato un membro della band e coordina le ricerche del piccolo gruppo di studi esoterici interno a Il Segno del Comando dove vengono elaborate e sviluppare le tematiche su cui si basano i testi.
Dopo un ripetuto ascolto dell’album, che peraltro ha un produzione decisamente buona, non possiamo che restare impressionati davanti alla straordinaria ricchezza sonora e narrativa di quest’opera. ‘L’Incanto Dello Zero’ intrattiene divulgando, ma soprattutto emoziona facendo riflettere a lungo. Speriamo di essere stati in grado di farvi cogliere al meglio il mix di sonorità che rendono il disco speciale, ma più di tutto VOI dovete ascoltarlo con le vostre orecchie e con la mente sgombra da ogni pensiero, per far fluire dentro di voi quella magia che ha già conquistato il sottoscritto e, ne sono sicuro, affascinerà altri. Un ultimo aspetto che ci tengo a sottolineare è quello che, per quanto ricco di suoni, pensieri e voci interiori, questo non è un album che vi darà il mal di testa per la presenza di troppi layer o sovraincisioni. Quella de ‘L’Incanto Dello Zero’ è comunque musica che ha un certo respiro, pensata per essere eseguita dal vivo, con ogni strumento che ha diversi momenti in cui prendersi la scena ma tenendo sempre presente come “The Greater Good” sia la musica del gruppo, quella composta e cesellata con cura e passione da un Diego Banchero in stato di grazia.
(loudandproud.it/il-segno-del-comando-lanteprima-de-lincanto-dello-zero)