Se il disco eponimo del 1972 era difficilmente ascrivibile al prog, la seconda prova a 33 giri dei Capricorn College che vide il fiatista Antonio Balsamo sostituire Guerrino Franchini, lo fu ancora meno.
Presentatisi questa volta a nome di “Barimar & i Capricorn College”, il sestetto capitanato dall’allora quarantanovenne tastierista e compositore parmense Mario “Barimar” Barigazzi, propose nel suo nuovo album del 1974 ben 12 brani che confermarono definitivamente come la band fosse completamente disinteressata all’avanguardia e proiettata decisamente verso tutta un’altra audience, molto più incline alle orchestre da ballo che non ai gruppi rock.
Pubblicato anch’esso per la discografica Kansas di Seren Gay e Miki del Prete (noto per aver lavorato a lungo con Adriano Celentano) che di lì a un anno avrebbe osato un po’ di più con gli E.A.Poe, “LP di Primavera” infatti, non solo fu un prodotto perfettamente calzante alle soffuse atmosfere dei piano bar o dei night club, ma a differenza del disco d’esordio non produsse nell’arco dei suoi 40 minuti nemmeno mezza nota che fosse assimilabile a qualsivoglia alternativa.