A truly remarkable record document to represent the Venezuelan symphonic-prog band Parthenon, its history began in 1979 thanks to keyboardist Robert Santamaria and drummer Juan Carlos Ballesta.
Then the band broke up when Santamaria moved to Spain (where it will form the Amarok), but will find a way to reform in the late 90’s, albeit on a temporary basis. “Mare Tenebris” is a new entry, dated 2005, which collects all the best tunes of the Parthenon, from “Utopia” to “Mother Nature” to “entre Conversaciones diversas creaturas del Infierno”. And it is a surprise, starting from the eight-minute title track, full of rhythmic changes and major developments of Hammond, Moog and piano, with the excellent contribution of Pere Vilardell electric guitar, fretless bass and Alan Chehab the voice of Marta Segura, to create a versatile and dynamic symphonic mirabile coming from the EL & P, but not just (there are also inserts teremin, oboe and English horn)
After the eight tracks there are three new tunes recorded live in Caracas in 1981. It is a record that knows better how to revive the progressive symphonic array of the seventies, a splendid example of South American prog, absolutely excellent.
Un documento discografico davvero straordinario a rappresentare la symphonic-prog band Venezuelana Parthenon, la sua storia iniziata nel 1979 grazie soprattutto al tastierista Robert Santamaria ed al batterista Juan Carlos Ballesta.
Successivamente la band si scioglie quando Santamaria si trasferisce in Spagna (dove former� gli Amarok), ma trover� modo di riformarsi alla fine degli anni ’90, seppure in via transitoria. “Mare Tenebris” � una nuova registrazione, datata 2005, che raccoglie tutti i brani migliori dei Parthenon, da “Utopia” a “Madre Natura” a “Conversaciones entre diversas creaturas del Infierno”. Ed � una sorpresa stupefaciente, a partire dagli otto minuti della title-track, ricchi di cambi ritmici e da grandi evoluzioni di Hammond, Moog e piano, con l’ottimo apporto della chitarra elettrica di Pere Vilardell, il basso fretless di Alan Chehab e la voce di Marta Segura, all’insegna di una mirarile versatilit� e dinamicit� sinfonica riferibile a EL&P, ma non solo (ci sono anche inserti di teremin, oboe e corno inglese)
Agli otto brani di nuova registrazione ne vengono aggiunti tre originali da live a Caracas nel 1981, per un disco che sa riproporre il meglio del progressive sinfonico di matrice seventies, splendido esempio di prog sudamericano, assolutamente eccellente anche a livello internazionale.