Quello dei No Strange è un mondo a parte, non solo per la musica indipendente italiana ma per l’intera scena psichedelica. Sicché …E continuerò ad esistere è un disco che conferma la loro natura di outsider, inondata di trame soffuse e di messaggi lisergici, fin dal 1985.
Realizzato nei gloriosi studi della Music Garden, specializzati in produzioni di sonorizzazione, l’album è un campionario preciso delle inclinazioni tipiche della band torinese, arricchito da strumenti anomali e ricercati come liuto medievale, saz turco, fujara slovacca e viola da gamba che si allineano magicamente alle trame realizzate con l’equipaggiamento classico del gruppo rock (chitarre, batteria, percussioni, basso e tastiere).
Per nulla spaventati dalle tecnologie di ultima generazione (La luce perpetua è registrata direttamente su smartphone), No Strange insistono a sviluppare una scuola musicale d’altri tempi che contempla tanto la scuola kraut quanto le derive più intimamente psichedeliche della canzone d’autore sperimentale.
Scritto in autonomia da Salvatore “Ursus” D’Urso e Alberto Ezzu, che suonano praticamente tutto, il disco vede nuovamente la collaborazione della cantante Paola Scatena, già presente nel precedente titolo, che offre linee melodiche perfette per intrecciarsi con quelle di Ursus, sature di echi e reverberi, oltre a esibirsi come voce solista nella taccia finale, Tangeri.
Come nella miglior scuola del genere, il lavoro di post produzione è stato meticoloso e ricco, tanto nella scelta della strumentazione quanto nella “necessità” di stravolgere i suoni, dilatandone i fraseggi per creare un’atmosfera di sospensione, perfetta per rappresentare le elucubrazioni sui valori universali architettati dal gruppo.
Da Fardrock