Chrysalis is the welcome back album for Paola Tagliaferro, a singer who bravely turned from easy listening and fusion to pure avantgarde. Chrysalis is still a song based work, but soundscapes, mediterranean perfumes, arabic suggestions as well as indian moods and ragas are here to dramatically seduce the listener. Chrysalis is going to lead you deep into an amazing journey where poetry and music develop real and sound and word sculptures. Poem To a Blue Painting written by Max and Paola together with English poet Pete Sinfield (who was the poet of King Crimson and Emerson, Lake & Palmer) is a breathtaking experience. There are some hindi stories like haunting Princess Sakuntala, a love story with happy ending and lots of tablas and sitars, A Mint Tea is a revised view of the seven veils dance, with erotic lyrics underscored by heavy bass riffing and oud ostinatos.
When Eros Sleeps is an arcadic view, full of Stephane Mallarmé suggestions and a very special…. medieval ghost track is here.
However, the music of Chrysalis is full of late seventies analog electronic flavours, with reminiscences of Tuxedomoon, The Residents of Not Available, Nosferatu‘s Popol Vuh and, of course, King Crimson’s Islands pathos.
Music is played on several instruments by polistrumentalist Max Marchini, simply overlayered by Paola’s dramatic vocal interpretations.
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Chrysalis segna il ritorno della vocalist Paola Tagliaferro che, abbandonate le facili autostrade del pop melodico e del jazz-fusion, trova una dimensione inedita e nobile in seducenti chansons dove liriche colte ed evocative (una canzone scritta addirittura assieme a Peter Sinfield, autore dei testi dei King Crimson) sposano musiche ora di rerefatto impressionismo, ora dense di suggesioni indoeuropee o mediterranee.
Il lavoro attinge sia ad alcune sonorità elettroniche della fine degli anni settanta, in una specie di new wave ancora e sempre new, con rimandi quindi a Cluster & Eno, a Shelleyan Orphan, Tuxedomoon e Residents ma anche ai Tangerine Dream di Zeit e ai Popol Vuh di Nosferatu, ai Pink Floyd di Cirrus Minor, dove chitarre acustiche trasudanti eros e memorie in bianconero fendono droni elettronici in ferite di ammaliante seduzione.
Strumenti poco convenzionali come Oud, Sitar, Santoor, Ehru si affiancano a moog analogici, chitarre e bassi elettrici, interamente suonati dal polistrumentista Max Marchini che si è occupato della produzione del suono. Su tutto la voce di Paola che svetta sovente sfaccettandosi in layers emozionali di rara intensità espressiva.
Un’opera ove convivono principi antichi interamente svolta attorno al tema del cambiamento e dell’acqua, cantata sia in inglese che in italiano, minuziosamente riportati nel libretto. Dell’opera esiste anche una versione in vinile, sempre conveniente, che contiene l’intero CD e un brano esclusivo che ha la struttura dell’haiku musicale, Little by Little, in chiave cinematica.
Nella ricca veste grafica presenti i testi, profondi e coinvolgenti, tra cui la straordinaria Poem To A Blue Painting, struggente canzone acustica scritta da max e Paola assieme a Sinfield. E non pochi infatti sono i richiami ai King Crimson di Islands.
Un album complesso e suggestivo, che entusiasmerà gli ascoltatori dal palato fine.