Un album lungo vent’anni.
Questo è per me il sunto dell’ultima fatica degli Sparkle In Grey che sono tornati con questo lavoro-scrigno pieno di tesori.
Storie che, una volta tanto, rispetto a ciò che siamo stati abituati a conoscere come una band prettamente strumentale, presentano anche una linea vocale…che poi una sola non è: le linee sono tante come le storie. Ogni traccia è mirabilmente costruita per intrecciarsi alla perfezione con la voce prestata dalla collaborazione di turno (i Camillas, Maisie e Le Forbici di Manitù, giusto per fare dei nomi) e fa venire in mente il gran divertimento che gli Sparkle In Grey, con tutta probabilità, si sono vissuti mentre mettevano da parte questo bottino prezioso nell’arco della loro – ormai lunga – carriera.
Riascolto per l’ennesima volta Subhuman Logic – frutto della collaborazione coi sempre ottimi Kiddycar -, un sussurro vellutato ad accompagnarmi in un viaggio sonoro; tutto parte in maniera sommessa per crescere e diventare una ninna nanna dagli accenti fortissimi e, al contempo, delicati e straordinariamente dolci. Soppeso le parole di Parlare Con Gli Oggetti e penso a chissà che rimandi ci sono dietro a certi testi o alle orecchie vulcaniane più corte dell’omonima e stupenda Shorter Vulcanian Ears e chissà quanti sorrisi nel mettere insieme i disegni dei bimbi che si sono occupati di fornire a Uggeri il materiale per la grafica del disco…Mi rimane la curiosità di sapere se i Nostri avevano già in mente questa sorta di disco celebrativo della loro avventura insieme o se, a causa dello strano tempo da romanzo di Asimov che stiamo vivendo da circa due anni a questa parte, hanno tirato fuori da vari cassetti questi nove pezzi uno più bello dell’altro. Se mai è proprio vero che non tutto il male viene per nuocere… (Sodapop)
Questo è per me il sunto dell’ultima fatica degli Sparkle In Grey che sono tornati con questo lavoro-scrigno pieno di tesori.
Storie che, una volta tanto, rispetto a ciò che siamo stati abituati a conoscere come una band prettamente strumentale, presentano anche una linea vocale…che poi una sola non è: le linee sono tante come le storie. Ogni traccia è mirabilmente costruita per intrecciarsi alla perfezione con la voce prestata dalla collaborazione di turno (i Camillas, Maisie e Le Forbici di Manitù, giusto per fare dei nomi) e fa venire in mente il gran divertimento che gli Sparkle In Grey, con tutta probabilità, si sono vissuti mentre mettevano da parte questo bottino prezioso nell’arco della loro – ormai lunga – carriera.
Riascolto per l’ennesima volta Subhuman Logic – frutto della collaborazione coi sempre ottimi Kiddycar -, un sussurro vellutato ad accompagnarmi in un viaggio sonoro; tutto parte in maniera sommessa per crescere e diventare una ninna nanna dagli accenti fortissimi e, al contempo, delicati e straordinariamente dolci. Soppeso le parole di Parlare Con Gli Oggetti e penso a chissà che rimandi ci sono dietro a certi testi o alle orecchie vulcaniane più corte dell’omonima e stupenda Shorter Vulcanian Ears e chissà quanti sorrisi nel mettere insieme i disegni dei bimbi che si sono occupati di fornire a Uggeri il materiale per la grafica del disco…Mi rimane la curiosità di sapere se i Nostri avevano già in mente questa sorta di disco celebrativo della loro avventura insieme o se, a causa dello strano tempo da romanzo di Asimov che stiamo vivendo da circa due anni a questa parte, hanno tirato fuori da vari cassetti questi nove pezzi uno più bello dell’altro. Se mai è proprio vero che non tutto il male viene per nuocere… (Sodapop)
In their album reviews they’ve been compared to a long and strange list of various musicians, including Sol Invictus, Rachel’s, Björk, Piano Magic, Autechre, Godspeed You Black Emperor!, Epic 45, King Crimson, Durutti Column, Massive Attack, Neu!, Pan American/Labradford, Tuxedomoon and even Pink Floyd (?)…
A twenty-year long album.
For me, this is the summary of the latest effort by Sparkle In Grey who are back with this work-casket full of treasures. Stories that, for once, compared to what we have been accustomed to know as a purely instrumental band, also have a vocal line … which is not just one: the lines are as many as the stories. Each track is admirably built to intertwine perfectly with the voice provided by the collaboration of the moment (the Camillas, Maisie and Le Forbici di Manitù, just to name a few) and brings to mind the great fun that Sparkle In Grey, with all probabilities, they lived while they were putting aside this precious loot over the span of their – now long – career. I listen to Subhuman Logic for the umpteenth time – the result of collaboration with the always excellent Kiddycar -, a velvety whisper to accompany me on a sonic journey; everything starts in a subdued way to grow and become a lullaby with very strong accents and, at the same time, delicate and extraordinarily sweet. I weighed the words of Talking With Objects and I think of who knows what references there are behind certain texts or to the Vulcan ears shorter than the homonymous and stupendous Shorter Vulcanian Ears and who knows how many smiles in putting together the drawings of the children who took care of providing Uggeri with the material for the disc’s graphics … I am left curious to know if Ours already had in mind this sort of celebratory record of their adventure together or if, due to the strange time of Asimov’s novel that we have been living for about two years now, they pulled these nine pieces out of various drawers, each one more beautiful than the other.
If it is really true that not all evil comes to harm …(Sodapop)