Sul finire degli anni ’70, sebbene il rock progressivo stesse gradualmente perdendo forza e ispirazione in favore di nuove correnti musicali, non mancarono produzioni ispirate e all’altezza dei grandi classici del genere: successe, ad esempio, con “Forse le lucciole non si amano più” de La Locanda delle Fate. Con il Banco del Mutuo Soccorso il discorso però è leggermente diverso, poiché furono tra i pochi gruppi a sopravvivere più di una manciata di anni, e a doversi confrontare con un decennio avanguardistico e imprevedibile come quello degli anni ’70.
Nel 1978, la band dei fratelli Nocenzi abbrevia il proprio nome in Banco e sfodera un disco meraviglioso, per il quale viene scomodata un’intera orchestra sinfonica, quella dell’Unione Musicisti di Roma. L’album è interamente strumentale – l’unico contributo del cantante Francesco Di Giacomo è dato da una sua poesia, i cui versi sono i titoli dei sette brani del disco – e costituisce un sorprendente incrocio tra rock e musica classica, genere quest’ultimo da sempre amato dal Banco e che qui irrompe con prepotenza tra i solchi del disco; non mancano numerosi riferimenti a jazz e fusion, e la tensione è palpabile dal primo all’ultimo minuto: impossibile non pensare talvolta ad artisti quali Miles Davis, Mahavishnu Orchestra e… Goblin!
In definitiva, “… di terra” è tranquillamente accostabile agli storici capolavori del Banco del Mutuo Soccorso, ed è un LP da riscoprire nella maniera più assoluta. Questa ristampa in vinile su etichetta VM consente oggi di farlo nella maniera più appropriata, grazie a una fedele riproduzione della prima edizione del disco, completa di busta interna illustrata.
Edizione limitata in vinile giallo trasparente.
Tracklist:
Side A:
1.Nel cielo e nelle altre cose mute (Do largo)
2.Terramadre, (Sol improvviso)
3.Non senza dolore (Chorale in Fa minore)
4.Io vivo (Fusione per trenta elementi)
Side B:
5.Né più di un albero non meno di una stella (Do gruppo)
6.Nei suoni e nei silenzi (Pulsazioni in Si minore)
7.Di terra (Sagra del Sol)