Uscito all’epoca solo come Lp, da tempo ormai introvabile, viene finalmente ripubblicato su Cd il primo disco da leader del veronese Bruno Marini, allora appena ventiseienne ma già fra i più originali ed ispirati specialisti italiani del sax baritono, strumento certamente poco agile, ma che vanta nel jazz un congruo numero di maestri, che vanno da Harry Carney a Gerry Mulligan, da Serge Chaloff a John Surman. Marini, che ha suonato ed inciso con la Keptorchestra (con ospiti Steve Lacy e Joe Lovano), ma anche con Anthony Braxton e Bobby Durham, Han Bennink e John Tchicai, da molti anni ormai alterna questo strumento all’organo hammond, con cui ha ottenuto apprezzamenti altrettanto lusinghieri, avvicinandosi molto, in questo caso, al blues. È bello riascoltare un quartetto che suona, a distanza di trentacinque anni, ancora fresco ma soprattutto affiatato ed omogeneo, arrivato a questa prima registrazione con l’umiltà e la consapevolezza di chi aveva già più di qualche anno di prove e concerti alle spalle. È un jazz brillante e moderno il loro, lontano dalle forme manieristiche di molto hard bop a quel tempo di moda. I brani sono tutti originali, quattro di Bruno Marini e due del pianista del gruppo, Marcello Tonolo – l’ultimo, eseguito in trio, ha un sapore fortemente evansiano – che offre, ben coadiuvato dal solido contrabbasso di Marc Abrams e dalla pulsante batteria di Valerio Abeni, un sostegno sempre calzante e raffinato ai voli solistici del sassofono del leader, privo di timori reverenziali nei confronti dei maestri che l’hanno ispirato. Dal danzante e cantabile tre quarti di Alyke alla più crepuscolare, quasi notturna Backbiter, ballad morbida ed avvolgente, dal sostenuto e fluido medium di Screech all’incalzante incedere ritmico di Drawing, forte di uno swing contagioso, sino alla più articolata Trick, che mette in risalto l’originale stile compositivo di un Tonolo trentenne ma già maturo e perfettamente riconoscibile. Con quest’album riscopriamo anche una copertina che in quegli anni destò molto scalpore, per via di una sensuale donna–angelo che esce dalla campana del sax, disegnata dal geniale fumettista Milo Manara.
Bruno Marini (baritone sax), Marcello Tonolo (piano),
Marc Abrams (double bass), Valerio Abeni (drums).
1) Alyke (B.Marini); 2) Trick (M.Tonolo); 3) Backbiter (B.Marini);
4) Screech (B.Marini); 5) Drawing (B.Marini); 6) White Snawballs (M.Tonolo)
Recorded and mixed at C.I.M. Studio, Verona, in July 1985 by Claudio Figna,
assisted by Sbibu Sguazzabia and Roberto Soggetti;
digitally remastered in December 2019 by Giorgio Spolaor.


