Da http://www.lisolachenoncera.it/rivista/recensioni/niente-apparente/
Che “Niente apparente” sia un album lontano dalle classiche matrici dell’area pop italiana lo si intuisce già scorrendone i credits. Il carattere timbrico degli Ochtopus – band ravennate giunta al quarto album dopo alcuni anni di silenzio – è infatti forgiato da strumenti atipici, come oboe, fagotto e corno, e arredato da chitarre, percussioni e sax.
La combinazione produce un risultato stilistico tutt’altro che scontato, capace di oscillare dal siparietto sarcastico posto in apertura (“Pop corno”, sulle movenze della celebre “Pop porno”), ai pezzi strumentali dal sapore a metà tra l’orientale e il bandistico, come e “Cric” e “Turchetto”, anche quest’ultima generata sulla cellula melodica dell’hit-single de Il Genio. L’album conosce il suo momento migliore quando scende in campo la voce vellutata di Mimma Pisto in “Rumori di sottomarino”, splendida song avvinghiata dalle sonorità tentacolari della band, e quando a prendere il sopravvento sono le movenze tribali de “La val da câna”, mentre cede il passo in situazioni meno fantasiose (“Texas”).
Capiamoci, siamo di fronte a un combo dalle rare capacità d’arrangiamento, interpretazione e composizione in senso generale, anche se per via della loro forte caratterizzazione l’ascolto dell’intero album potrebbe causare qualche effetto contrario, un po’ come quando si beve un buon caffè, ma con troppo zucchero.