Se il debutto “Alight” già aveva mostrato una band competente, sicura dei propri mezzi e dalle potenzialità ottime ma in parte ancora inespresse, “Nautilus” ci restituisce, solo due anni e mezzo dopo, dei Cellar Noise maturati in maniera impressionante, autori di un album eccezionale.
“Nautilus” si propone come un viaggio alla ricerca delle paure e delle costruzioni della mente umana: solo arrivando alla loro conoscenza e comprensione profonda si possono capire le persone e conoscere le loro storie; un tema esplorato attraverso una musica dalla scrittura multiforme, frutto della collaborazione di tutti i membri della band. I Cellar Noise abbandonano quasi completamente le forti influenze anni ’70 del precedente lavoro, volgendo lo sguardo al presente ed esplorando le sonorità moderne delle produzioni attuali, sfociando in più momenti in territori heavy-prog (“Leeches”), senza per questo rinunciare ad atmosfere malinconiche e sognanti (“Her”) e concedendosi persino qualche incursione pop (“Nautilus”): tutti questi elementi confluiscono armoniosamente nei 12 minuti della canzone-manifesto “Omega”,
Interamente cantato in inglese, “Nautilus” è un album dall’anima internazionale anche nella produzione: registrato al RecLab Studio di Larsen Premoli, è stato poi mixato e masterizzato in Svezia presso i leggendari Fascination Street Studios, mentre l’artwork è stato affidato all’inglese Carl Glover, collaboratore di lunga data di Steven Wilson e di numerosi altri artisti targati KScope.
Un punto d’incontro ideale tra Porcupine Tree, Riverside e Fates Warning? Esiste, e si intitola “Nautilus”. Non lasciatevelo sfuggire!
Edizione in CD digipack con booklet di 12 pagine.
Tracklist:
1.The Creator
2.Our Last Dance
3.Nautilus
4.Under my Command
5.Leeches
6.Her
7.Omega
8.Relics