“Di Carne, di Anima”, the first Gran Turismo Veloce album , oscillates between two poles well known: tradition and innovation.
Discovered by Samuele Santanna of Raven Sad, the Tuscan group use the soothing taste of vintage progressive – featuring Hammond organ, moog and mellotron – a personal kind of prog that arrives in structured sounds very fresh and dynamic.
Expression of a modern progressive and mindful of the past, combining lightweight and elegant symphonic prog to hard-rock , drawing from and restructured the lesson of the renowned Italian prog.
“Di Carne, di Anima” is a work that immediately shows its success while grows listening after listening, gradually revealing the rewarding complexity of its construction, an undeniable sign of technical skill, a surprising maturity and original taste.
Are GTV heirs of the sound of PFM? Yes, they are, with the strength of the Italian melodic tradition, looking with new ideas and new momentum towards the third millennium.
“Di Carne, di Anima”, primo disco dei Gran Turismo Veloce, oscilla tra due poli ben noti: tradizione e innovazione.
Scoperto da Samuele Santanna dei Raven Sad, il gruppo toscano utilizza il rassicurante sapore vintage del
progressive d’annata – caratterizzato da organi hammond, moog e mellotron – per una personalissima rivisitazione del genere che approda ad architetture sonore di grande freschezza e dinamicità.
Espressione di un moderno progressive memore del passato, che abbina leggerezza e sinfonicità a eleganti incursioni hard-prog, attingendo e riaggiornando la lezione del rinomato prog italiano.
“Di Carne, di Anima” è un lavoro che dimostra subito la sua riuscita pur essendo in grado di migliorare a ogni ascolto, rivelando gradualmente la gratificante complessità della sua costruzione, segno di una innegabile perizia tecnica, di una sorprendente maturità e di un gusto originalissimo.
GTV novelli alfieri del suono PFM? Sì, in parte, al di là di storiche curiose sigle, con la forza della tradizione melodica italiana, proiettata con nuovo slancio e nuove suggestioni nel terzo millennio