Concluse tutte le vicende giudiziarie che avevano portato i New Trolls a scindersi in vari filoni e di conseguenza nei relativi gruppi (Ibis,N.T.Atomic System, Tritons, veri e fake, Johnny dei Tritons, ecc.), una volta riappacificatisi col Concerto grosso n.2 e dopo varie ristampe, dischi dal vivo e raccolte, il gruppo genovese non riescone a non farsi coinvolgere dal genere discotecaro (Aldebaran 1978); il cui seguito naturale fu il simil Bee Gees “New Trolls” del 1979, meglio conosciuto come “La Barchetta” per la via della sua copertina.
Ma nel 1981, con la line-up ridotta da 6 a 4 per le defezioni di D’Adamo (bassista e paroliere) ed Usai (tastierista lanciato verso un’improbabile carriera solista), i 4 rimasti (De Scalzi, Di Palo principale neo bassista, Belloni – a questo punto chitarra solista – e Belleno), in controtendenza con quanto espresso precedentemente, danno alla luce FS, che si contraddistingue prima di ogni altra cosa per il ritorno al concept album. Tema è il viaggio (FS è l’acronimo di allora delle Ferrovie dello Stato Italiane), su un ipotetico treno, e l’incontro con tutti coloro che su quel treno si trovano in veste di viaggiatori.
Nel complesso “FS” è gran bel lavoro, non fosse stato altro per essere tornato ad una forma a noi sì tanto cara nei Seventies, il concept album, e l’abilità nel saper meticciare tanti generi così diversi, dall’hard rock al cantautorato, dalla musica classica al reggae (!). Unica pecca è forse quella di non contenere il classico dei classici, ma resta un ottimo ascolto e uno dei pochi album veramente progressivi di quei primi anni ’80.