Descrivendo nel suo sito Internet il suo stile musicale come “musica ambient & prog rock per sogni ed illusioni”, Pepe Maina, nato a Milano, ha lavorato fin dalla metà degli anni ’70 nel suo Nonsense Studio pubblicando finora bel 14 album ufficiali insieme ad un paio di dischi registrati ma mai usciti. Musica assolutamente progressiva, ma per niente rock, quella di Maina è fortemente ispirata, nei suoi inizi discografici, da ritmi e composizioni di genere etnico, e il suo primo album, Canto dell’arpa e del flauto del 1977 può essere considerato uno dei primi esempi di world music. Con un uso limitato delle percussioni, la sua musica è meditativa e costruita su tastiere, arpa, flauti, chitarra acustica e strumenti indiani, lo stesso artista cita gli inglesi Jade
Warrior come uno dei suoi gruppi ispiratori. Uno dei brani dell’album, la lunga “Two balls”, venne registrato dal vivo al Leoncavallo di Milano.
[fonte: www.italianprog.com]
Un disco atipico nel panorama del prog italiano, ma assoutamente meritevole di una riscoperta, per la prima volta su cd con un libretto scritto dallo stesso Pepe Maina.