“Stati equivoci dell’essere” è il risultato di un percorso esplorativo molto intimo. È la ricerca non solo di risposte sulla condizione umana e sulla sua possibile evoluzione, ma soprattutto di quelle domande, di una qualità superiore rispetto alle abituali, che possono darci l’opportunità di accedere a nuovi livelli di comprensione. L’ascolto del respiro e delle parole che lo circondano, l’attenzione per le note e per le pause che le nutrono, e un riflettere intenso su ciò che volevamo trasmettere, ci hanno guidato nella creazione di pezzi che per noi rappresentano il perfetto contenitore in cui si amalgamano tutti i frutti del nostro lavoro. Dallo straordinario concetto celeste di sintropia a quello socialmente strumentalizzato di entropia, dai Santi al regno dei Quanti, dalle antiche religioni alla magia del misticismo orientale, da Calvino a Battiato, dall’Almanacco del giorno dopo all’eternità dei frattali, passando attraverso l’esperienza, tutto scorre spontaneamente in un flusso continuo di energia sino ad arrivare all’atto iniziatico finale. Qui la terra e il nostro mondo interiore giungono al loro limite naturale per farci riscoprire che scienza e coscienza sono due facce della stessa medaglia. Al cospetto dello Jerofante – che rappresenta la nostra possibilità di vedere e comprendere il “sacro” dentro di noi – nasce e muore ciclicamente all’interno di un Uroboro universale, quella prodigiosa ed incerta condizione che ci fa sentire a volte svuotati e fuori posto, altre volte sicuri e pieni di energia in quanto posizionati esattamente nell’unico luogo possibile dove potremmo e dovremmo essere.
L’artwork è stato affidato all’artista fotografico Stefano D’elia, che con le sue idee ed i suoi scatti, ha saputo dar vita proprio a quegli stati equivoci dell’essere cosi preziosi e necessari per la nascita di nuovi paradigmi. L’osservazione e l’indagine interiore sono stati i punti di partenza di questa nostra “Odissea” musicale che, più che una mera rappresentazione, vuole essere l’incipit di un’opera ancora in divenire, che a più riprese, si sforzerà di penetrare sempre più a fondo l’inconoscibile al fine di comprendere la bellezza e l’unicità della nostra esistenza.
Con l’eccezionale presenza di Richard Sinclair (Caravan, Camel, Hatfield & the North) in “Animali Sintropici”
Prodotto da Vannuccio Zanella, Francesco Festinante e Cosimo D’Elia per M.P. & Records, il CD e’ distribuito da G.T. Music Distribution di Antonino Destra.
Registrato da Francesco Festinante, missato e masterizzato all’Aloora Studio di Londra da Roberto Sacco.
Voce registrata da Andrea Rovetta ai Nacholibre Studios di Cardano al Campo (VA).
Sito della M.P. & Records: www.mprecords.it
Musicisti:
Cosimo D’Elia: voce
Francesco Festinante: chitarre, basso, mellotron, sinth, drum machine, programming
Richard Sinclair: bass solo su “Animali Sintropici”
Vito Rizzi: sinth, hammond, mellotron su “Animali Sintropici”
Carmine Fanigliulo: violino su “Stati Equivoci dell’Essere” e “Con le mani legate”, viola su “Chanson Balladée”
Vincenzo Vitti: violoncello su “Stati Equivoci dell’Essere” e “Chanson Balladée”
Mino Inglese: trombone su “Jerofante”
Roberto Sacco: sinth su “Chanson Balladée”