32 anni di fare musica: un periodo intensissimo per Mezz Gacano, dapprima progetto poi vero e proprio alter ego di Davide Mezzatesta, multiforme compositore, chitarrista e pittore palermitano, tra i principali agitatori dell’underground nazionale con la sua musica di frontiera, in perenne movimento tra rock, jazz, elementi colti e contemporanei, raptus metallici e Rock In Opposition. Mai come in questo caso, dopo quattro album e tanti anni di musica in formazioni mutevoli al crocevia tra vari generi, Mezz Gacano afferma il suo esistere nella libertà. Lo fa con il ritorno della ‘piccola orchestra rock’ Self-Standing Ovation Boskàuz Ensemble (da lui fondata nel 2003 e riportata alla luce nel 2016) e con un lavoro ricco di riferimenti, spunti e tensioni tra popular e colto, di connessioni artistiche ed extramusicali, di gioia e piacere nel suonare in un ampio e versatile collettivo. Un disco importante perchè afferma in modo definitivo la spumeggiante musicalità di Mezz Gacano, abile nel rendere “commestibili” esperienze di confine come il Rock in Opposition di Henry Cow e Stormy Six (non a caso è ospite un certo Tommaso Leddi…), ammirevole per la passione e il furore compositivo racchiusi in questo nuovo lavoro.
Nel sorprendente e policromo labirinto sonoro in cui Mezz e i suoi scolaretti si avventurano, Kinderheim si rivela proprio come un album-manifesto: è un quinto LP che ha la capacità di presentarsi come“nuovo debutto” sia perchè è stato concretizzato per la prima volta nello Zeit Studio – l’atelier creativo di Almendra Music da cui stanno nascendo alcune delle perle più interessanti e promettenti della nuova musica nazionale – sia perchè mette insieme sensibilità differenti finalmente unite in un ampio e coerente progetto artistico. Per citare il progressive e l’avant-rock tanto amati da Mezz, il Self-Standing Ovation Boskàuz Ensemble può ricordare una sorta di “Centipede 2.0”, di cui Mezzatesta è artefice e regista.
32 years of making music: a very intense period for Mezz Gacano, first project then a real alter ego of Davide Mezzatesta, multifaceted composer, guitarist and painter from Palermo, one of the main agitators of the national underground with his frontier music, in perennial movement between rock, jazz, cultured and contemporary elements, metallic raptus and Rock In Opposition. Never as in this case, after four albums and many years of music in mutable formations at the crossroads between various genres, Mezz Gacano affirms its existence in freedom. It does so with the return of the ‘little rock orchestra’ Self-Standing Ovation Boskàuz Ensemble (which he founded in 2003 and brought to light in 2016) and with a work full of references, ideas and tensions between popular and cultured, artistic connections and extramusical, of joy and pleasure in playing in a wide and versatile collective. An important record because it definitively affirms the sparkling musicality of Mezz Gacano, able to make “edible” border experiences like the Rock in Opposition by Henry Cow and Stormy Six (it is not by chance a certain Tommaso Leddi …), admirable for the passion and the compositional fury contained in this new work.
Self-Standing Ovation Boskàuz Ensemble can remember a sort of “Centipede 2.0” of which Mezzatesta is architect and director