The first official album for ANACONDIA, prog-band from Milan with an excellent RPI sound, produced by Lizard Records (side-label Locanda del Vento).
“L’Orizzonte degli Eventi” contains seven tracks with different atmospheres, each characterized by superb quality of composition: from heavy-prog parts to melodic moments, from emotional prog-folk ballads to psychedelic-Floyd movement (the grand finale of “Il Colore dell’Aria” with a nice saxophone) . Sometimes the sound of ANACONDIA can remind LA MASCHERA DI CERA, projected from ’70 to ’90 years.
But always with its own style and personality, with lovely arrangements where keyboards & piano, vocals, flute, the drums and bass progressions, and the ever emotional guitar-work find a perfect balance.
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Quella degli ANACONDIA è una storia lunga vent’anni. Un lungo viaggio, non sempre agevole, che finalmente trova suggello nel primo album ufficiale “L’Orizzonte degli Eventi”, nuova produzione targata Locanda del Vento (Lizard Records side-label).
Ed è un esordio coi fiocchi: sette brani di chiara matrice progressive che sanno esprimere diverse atmosfere, ma soprattutto frutto di un’ottima scrittura, pregevoli arrangiamenti e melodie sempre avvincenti. Un mix che a tratti può ricordare, oltre a taluni rimandi hard-prog tra i ’70 e i ’90, lo stile italian-prog de La Maschera di Cera.
Non si fa mancare nulla il sound degli Anacondia, dalle tinte heavy-prog di “Eroi di Solitudine” e di “Gerico” con le proprie variegate evoluzioni (ottimo anche il flauto tra le pieghe di “Nel Silenzio”), allo splendido song-writing di “Ideale o Verità”, sorta di ballad in crescendo dagli umori folk (in un’ipotetica hit-parade del rock progressivo italiano sarebbe da primissimi posti), sino a momenti psichedelico-floydiani come nel suggestivo finale di “Il Colore dell’Aria”, col sax protagonista.
Nessun momento di flessione per tutto l’arco del disco, caratterizzato anche dall’eccellente guitar-work di Walter Marocchi, dai tratti sinfonici delle tastiere di Andrea Canonico, dalla calda voce e flauto di Gabriele Ramilli (suoi anche i testi, mai banali, con profondità e poesia), dalla duttile sezione ritmica di Vincenzo Valerio (basso) e Antonio Emanuele Sergi (batteria).
Si sono fatti attendere gli Anacondia, tuttavia già conosciuti nell’underground prog, ma ora lasciano il segno. Un segno importante per la personalità e la musicalità, che potrà distinguerli sin d’ora nel panorama progressive italiano.