Faveravola is a progressive band with deep roots back in the late Sixties and early Seventies. The musicians on Faveravola belonged to unknown bands from the Treviso area, like Diamond Red (for guitarist Alessandro Bonotto), like Dinoterium Rex (for keyboards player Giancarlo Nicorelli and bass player Adriano Durighetto), then turned into proto-prog band Opera Prima. Drummer Paolo Coltro comes from rythm & blues band Le Tarme. Faveravola is a band of musicians getting back together after more than 30 years.
Giancarlo Nicorelli composed the concept-story of “La Contea dei cento castagni”, and got some valid help from prog musicians Gianluca Tassi (bass player for Black Jester and Moonlight Circus) playing guitar in Blackmore-style on this CD, Consuelo Marcon (violin, played with Theorema and Cabaret du Ciel) and from Franco Violo (vocals, from Asgard and Helreid).
“La Contea dei cento castagni” is an imaginary travel. The Seventies-style music is led by Hammond and violin, reminding the sympho-prog by Orme, the medieval-folk by Branduardi, and some hints of old melodic prog like Procol Harum and Moody Blues. The Faveravola band did take part in the “Moody Blues Tribute” project too (performing “Voices in the sky”, with vocals provided by Francesco Grosso, Asgard’s first singer). Guest musician on this album is Aldo Tagliapietra from Le Orme, narration in the “La piana dei temoli del Livenza” track.
Faveravola è la favola che si avvera. E’ una storia che ha radici negli anni Settanta, musicisti con trascorsi in misconosciute bands del trevigiano come i Diamond Red, i Dinoterium Rex, dalle cui embrionali esperienze il tastierista ebbe inizio l’avventura musicale del tastierista Giancarlo Nicorelli e il bassista Adriano Durighetto, poi ritrovatisi gruppo proto-prog degli Opera Prima. Più attivi concertisticamente furono Le Tarme, col loro rythm & blues, in cui militava il batterista Paolo Coltro, mentre hanno primordi beat addirittura sixties i Diamond del chitarrista Alessandro Bonotto.
Faveravola è dunque la favola di musicisti che rispolverano gli strumenti dopo 30 anni, e dalla
fantasia compositiva di Giancarlo Nicorelli scaturisce il concept-story “La Contea dei cento castagni”, supportato anche dalla presenza dei più giovani (ma non troppo) Gianluca Tassi (bassista ex BlackJester e già Moonlight Circus) qui in veste di chitarrista blackmoriano, Consuelo Marcon (violino, suonò nei Theorema e nel disco dei Cabaret du Ciel pubblicato dalla Mellow) e soprattutto dalla voce elegante di Franco Violo (ex Asgard ed Helreid).
“La Contea dei cento castagni” è il viaggio immaginifico di un cavaliere medievale, tuttavia metafora attualizzabile, animato da senso di giustizia, lealtà, amore, spiritualità e libertà. E’ un posto senza tempo, è la danza di MesserReale e Madonna Fantasia. La musica ovviamente settantiana, con hammond e violino protagonisti, riferimenti al sinfo-prog de Le Orme, al medieval-folk di Branduardi, e rimandi persino ai precursori del prog melodico Procol Harum e Moody Blues (non casuale la partecipazione al tributo della Mellow ai Moody Blues col brano “Voices in the sky”, in cui ha cantato Francesco Grosso, primo storico cantante degli Asgard). Significativa la partecipazione di Aldo Tagliapietra de Le Orme, che dà la voce al saggio fiume nel dialogo col pescatore ne “La piana dei temoli del Livenza”.