Round Eleven o più semplicemente R11, terzetto emiliano nato nel 2000, che fa della sacra triade
basso-chitarra-batteria un meraviglioso esercizio di libera creatività, senza barriere, senza precodificazioni di genere.
“Lupus in Trio”, debutto ufficiale, è in effetti un disco con 7 brani strumentali, posseduto da leggerezza e trasversalità, in bilico su un versante post-rock, ricco di freschezza, tratti quasi intimistici quanto dinamici, di pregevole tessitura, sotto una straniante lente jazz. Un suono che fa della sua essenzialità e del suo fantasioso interplay (a differenza della usuale formazione trio-jazz ogni strumento assume un ruolo sia melodico che armonico) la sua eccellente forza espressiva e la sua poetica vincente. Sempre sorretto da ottima tecnica, dove non eccelle mai l’ego del singolo musicista, bensì il suonare (e ascoltare) d’assieme.
“Lupus in Trio”, una nuova favola musicale, che non difetta di fantasia ed immaginazione, anche in titoli come
“Officine Scansadiavoli” e “Il Cirolo Esoterico di Bussolengo”.