Un film in musica composto da otto “scene”, ciascuna rappresentante un momento cruciale di un dramma familiare che ha come sfondo la fine di tutto. Dopo il bucolico paesaggio nevoso di After All, ambientato nel natale del 2066, si narra la follia della guerra in tre momenti ( The Armageddon Parade/God’s Will/The Power The Might ) prima della separazione di Remember My Voice e le terribili esperienze vissute dal bambino protagonista del secondo trittico di brani (Rain of Fire/ The Forest of Glass/Sick Tranquility).
Torna la speranza con la conciliazione familiare nella struggente Just You and Me e la speranza per un nuovo mondo, si spera migliore, di Building a New World prima di tornare alla scena iniziale di After All.
Con una guerra vera che ci assale la vista e la coscienza tutti i giorni, il disco dei Moongarden, il nono, vorrebbe far riflettere sulla follia quotidiana in cui ci cala la propaganda tutti i giorni. Le nostre ideologie avrebbero ben poco motivo di esistere senza di noi, dopotutto.
Forse la storia ha un lieto fine e sì, forse questo lieto fine è ingenuo alla luce dei fatti, ma ci piacerebbe credere che la voglia di vivere (e creare!) dell’umanità sia qualcosa che resisterà a qualsiasi impulso autodistruttivo.
Musicalmente sospeso tra atmosfere vintage nella migliore tradizione del rock sinfonico e il sound design progettato da Roversi (frutto di decenni di lavoro come produttore), il disco rappresenta non solo il primo concept album della band, ma anche la loro vetta creativa, essendo a tutti gli effetti, il culmine di una carriera che parte dai lontanissimi anni novanta per approdare ad uno stile che è ormai innegabilmente il Moongarden sound che tutti ormai conosciamo ed apprezziamo.
Side A
1) “After All”
2) “The Armageddon Parade”
3) “God’s Will”
4) “The Power The Might”
5) “Remember My Voice” (feat. Leonora)
6) “Rain of Fire”
7) “The Forest of Glass”
Side B
1) “Sick Tranquillity In A Desert Of Rubble”
2) “Just You And Me”
3) “Building A New World”
4) “After All It’s Christmas”