Nel centenario della nascita di Nino Rota (Milano, 3 Dicembre 1911) l’Istituto Centrale per i beni sonori ed audiovisivi ha voluto realizzare, in collaborazione con GDM Music, questa raccolta che documenta una parte della sua produzione musicale per il cinema (a partire da Treno Popolare del 1933 per arrivare fino a Le notti di Cabiria del 1957), quella con più attinenza e contatti con la forma della canzone e antecedente al clamoroso ed universale successo conseguito nel 1960 da La dolce vita di Federico Fellini, sesta collaborazione tra il regista riminese e il Maestro milanese. Sin dall’inizio del suo rapporto con il cinema Nino Rota si confronta dunque con la canzone, anche se continuerà saltuariamente a pensarla in forma di commento musicale alle immagini nelle sue componenti di musica e testo, e sceglierà invece di affidare alla sola musica la forza di sottolineare le sequenze cinematografiche, riuscendo a conferire ad essa una grande forza espressiva ed una suggestione malinconica di forte impatto, compensata spesso dai temi musicali di stampo bandistico con i quali amava contrappuntare il tema dominante di un film. E fu proprio la grande espressività di alcuni di quei temi a suggerire la possibilità che potessero diventare canzoni, una condizione che accompagnerà le musiche di Rota dal successo internazionale di La strada fino alla enorme popolarità del tema d’amore da Il Padrino, che scalerà prima la hit parade italiana diventando Parla più piano e poi quella americana ed inglese ribattezzandosi Speak Softly Love. Nell’Italia degli anni Quaranta e Cinquanta il mondo della musica leggera era ancora imperniato fondamentalmente sulla canzone, e molto meno sugli interpreti. Casomai erano i direttori di orchestra che tenevano le fila dei cantanti del proprio organico e li gestivano quasi come se fossero dei musicisti, giusto con quel briciolo di autonomia in più che la voce di un interprete reclamava, forte di una immagine pubblica che ne faceva di volta in volta aumentare la popolarità grazie all’arrivo della televisione. Ma erano le canzoni, ancora, il centro dell’attenzione, e fu proprio grazie a questa centralità che nacque il Festival della Canzone Italiana di Sanremo, che cominciò a scompaginare le carte in favore degli interpreti, pur mantenendo al centro del suo interesse le composizioni di musica e testo. Questo spiega il fatto che le canzoni più popolari avessero molti interpreti, al di là dell’artista che ne aveva effettuato la prima incisione, ed è proprio grazie a questa consuetudine che alcuni dei temi musicali composti da Nino Rota per il cinema si affermarono anche come canzoni. La realizzazione di questo disco si inserisce anche nella politica di valorizzazione e promozione del patrimonio dell’Istituto Centrale per i beni sonori ed audiovisivi, dalle cui raccolte provengono tutte le tracce sonore dei dischi a 78 e 45 giri comprese in questa antologia, sottoposte ad un trattamento di restauro digitale effettuato nel laboratorio di restauro elettronico del nostro Istituto. Massimo Pistacchi Direttore dell’Istituto Centrale per i beni sonori ed audiovisivi.