Ancora un gioiello musicale da parte dei Flora, intitolato “Sei” perchè è il sesto disco, ufficiale o meno, della band Piacentina.
I Flora confermano ulteriormente con questo disco il merito raro di sapersi ritagliare un sound stilisticamente così personale
da risultare improbo, persino inopportuno, il cercare di rinchiuderli in una collocazione di genere.
Azzardiamo una descrizione attraverso quel magico mix di post-rock e art-pop-jazz-rock a tinte svagatamente Canterburyane
o vicine ai Tortoise più morbidi, che già aveva carattezzato l’ottimo “Traiettorie di Volano”, frutto di sensibilità e sapiente scrittura.
Una dimensione poetica di disincantata bellezza, che sa di piccole cose, di quotidianità, che rimbalzano dolcemente in atmosfere
soffusamente jazz (anche stavolta non mancano dei pregevoli momenti strumentali con “Tartaruga”, “Insalata numero 6”,
e il maliconico sipario finale di “Tokio”), con i deliziosi intrecci di basso-chitarra-batteria, poi il sax, tastiere e glockenspiel
a pennellare colori tenui ma decisivi, e le originali interpretazioni vocali di Claudia Nicastro.
“40 minuti di intrecci musicali che scompongono e ricompongono un piccolo scrigno fatto di istinto, dolcezza e ironia”