SAAR Records riedita in vinile e con la sua famosa etichetta Music, il secondo LP realizzato con Chet Baker e il suo sestetto e quartetto, il vinile fu pubblicato
la prima volta nel Marzo 1960.
Una delle rare occasioni presentatesi ai nostri musicisti di incontrarsi per un periodo piuttosto lungo con un trombettista americano è stata fermata e raccolta
in questo LP. Si tratta di Chet Baker che per diversi mesi ha scelto l’Italia come paese di soggiorno e di vita e dopo averla percorsa in lungo ed in largo, ha
trovato modo di ristabilirsi in salute e di lasciare diversi documenti del suo genio e delle sue possibilità artistiche. La tromba di Chet è ormai leggendaria.
Baker è una delle figure più importanti e più determinanti del jazz moderno e con il passare degli anni non ha perso smalto e colore. Lo dimostra ampiamente
questo LP che anzi ci presenta un Chet Baker piuttosto modificato. La sonorità di Chet si è fatta meno esile, più concitata, più puntualizzata, più violenta.
Diversi brani di questo disco lo stanno a dimostrare. I musicisti italiani hanno insomma fatto corona con precisione, spontaneità e molto calore ed hanno finito
per trascinare anche Chet Baker in insolite e più sentite espressioni. Chet Baker è stato infatti circondato da due musicisti italiani, il sax alto Glauco Masetti
ed il sax tenore Gianni Basso che nella loro lunga carriera di appassionati e di musicisti di jazz, hanno sempre dato il meglio e che in questa occasione hanno
voluto incastonare una nuova gamma nella collana delle loro incisioni. Anche la sezione ritmica è stata affidata ad un Renato Sellani che nella scarna
essenzialità del suo pianismo sa trarre le sfumature necessarie per rendere valido ogni suo intervento sia come solista, che come accompagnatore. Potente,
preciso e pieno di swing il sostegno di Franco Cerri al contrabbasso, adeguato quello di Gene Victory il musicista italo-americano, alla batteria. Giulio Libano
è l’autore degli arrangiamenti di tutti i brani per il sestetto ed ha il grande merito di aver preparato degli arrangiamenti semplici e lineari che hanno lasciato
largo spazio ai solisti per improvvisare. Chet Baker infatti ha la posizione preminente dell’ospite d’onore, ma anche gli altri musicisti prendono la loro parte
chorus in un alternarsi ben preciso. Ma ecco la distribuzione degli assoli nei singoli brani:
Look For The Silver Lining – inizia Chet Baker con un lungo assolo che si compone dell’esposizione del tema, di due chorus molto ben variati e marcati da
una serie di stop, seguono nell’ordine gli assoli di Masetti, Basso, Sellani. Chet Baker chiude riprendendo l’esposizione del tema su note lunghe.
Lady Bird – dopo un inizio in collettivo all’unisono, Chet Baker inizia la serie dei soli con una sonorità piuttosto accesa e violenta, facendo largo use di note
alte. Seguono gli assoli di Basso, Masetti, Sellani. Una chase di quattro battute a turno precede il collettivo finale.
My Old Flame – il brano, eseguito dal quartetto è preso su tempo lentissimo. Si compone in pratica di tre assoli in quest’ordine: Chet Baker, Sellani, Chet
Baker. Particolarmente in luce lo swing imposto da Franco Cerri.
Line For Lions – il celebre standard di Mulligan è preso su tempo veloce: un lungo assolo di Chet Baker, poi Basso, Masetti, Sellani, Cerri, la solita chase di
quattro battute a turno ed infine l’unisono finale.
Tune Up – staccato su tempo veloce si snoda pressoché sulla routine standard degli altri temi eseguiti dal sestetto: unisono, Chet, Masetti, Basso, Sellani,
chase di quattro battute a turno, unisono finale.
Cheryl Blues – il brano di Parker assume particolare evidenza in una costruzione di arrangiamento molto simile a quella del brani be-bop dei tempi
Gillespie-Parker. Anche in questo caso: unisono, Chet, Basso, Masetti, Sellani, unisono finale.
Indian Summer – preso su tempo lento dal quartetto, il brano vive di una sua particolare e ben centrata atmosfera. Chet Baker vi si esibisce in uno dei suoi
più validi e ponderati assoli. Il brano, come quello precedente del quartetto, si avvale della seguente successione: Chet Baker, Sellani, Chet Baker.
Pent Up House – sul non motto elaborate, ma tuttavia di effetto, brano di Sonny Rollins, Giulio Libano ha impostato un arrangiamento che parte da un
unisono secco e deciso, seguono nell’ordine Chet, Basso, Masetti, Sellani. Una breve chase di quattro battute a turno fine all’inciso, 24 battute in tutto, poi le
ultime otto misure all’unisono.
I brani sono stati incisi il 25-26 Settembre 1959 e 6 Ottobre 1959 presso lo studio di registrazione Guertler Bros.
Edizione in vinile giallo in tiratura limitata 100 copie