“Art Is A Cat” uscì nel gennaio 2020 e un paio di mesi più tardi siamo entrati in un momento storico, sociale ed economico che ci ricorderemo per sempre: altalenante, emozionante, intriso di paure ma anche di slanci verso un futuro migliore.
“Turn To See Me” parte da dove eravamo arrivati con il disco precedente, “Art is a Cat”, e si potrebbe considerare la naturale evoluzione se non fosse che di naturale in questi anni c’è stato ben poco.
Abbiamo iniziato a pensare a un disco prevalentemente strumentale che però facesse un lavoro importante sulla parola ancora prima che sulla canzone, la classica ballad post folk che è uno dei nostri marchi di fabbrica.
Abbiamo lavorato con le parole francesi di Julie Normal e Bob Junior in “Bonjour”, scritta con Max Darmon, quelle italiane dell’attrice Emanuela Villagrossi in “Gli Inglesi e gli Americani”, quelle cilene di Gianpiero Kesten in “Notturno Cileno” (dedicato allo scrittore Roberto Bolaño), con i suoni di un mercato dell’Italia del sud in “Pronuncia di Levante” e con il racconto post hip-hop di Jonathan Clancy in “What’s Your Path, Man”, accompagnato dal piano di Maurizio Marsico.
Poi gli strumentali che spaziano dalle atmosfere cinematiche di “Lungo il Fiume e sull’Acqua” (quasi un omaggio al Morricone di “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”), il jazz di “Empty Window/Empty Space” con il piano di Thomas Umbaca e alcuni momenti più scuri ed elettronici (“I Am Here” e “Water and Sea”).
Infine le canzoni con la title-track scritta con Chiara Castello di I’m not a Blonde e “Desire” con Egeeno, altra voce spettacolare del collettivo romano Tropicantesimo, che dialoga con la tromba di Gianni Sansone.
Un album composito e profondo, malinconico come i tempi che stiamo vivendo, proiettato verso il futuro che, seppur complicato, è ancora tutto da scoprire.
“Turn To See Me” è un esortazione, quasi una preghiera, ad andare verso l’altro con azioni concrete, poetiche, politiche.
“Turn To See Me” è un disco pieno di amore.
The Dining Rooms (Stefano Ghittoni & Cesare Malfatti)
Milano, Marzo 2022
Quando Stefano e Cesare mi hanno chiesto di illustrare la copertina del loro nuovo LP, ho pensato a come come suggerire il movimento descritto nel titolo “Turn To See Me”, ho scelto l’attimo prima che il soggetto si volti in modo da lasciare molta immaginazione allo spettatore e creare un momento di sospensione. Poi bisognava scegliere se disegnare un uomo o una donna, abbiamo pensato insieme che sarebbe stato bello vedere entrambe, avere una doppia copertina, una vera doppia copertina col solo titolo, nome della band e della label.
È stata un’idea che mi è piaciuta molto, per l’originalità della soluzione e perché ho potuto giocare con l’alternanza dei colori nei due lati.
Fin da quando ho iniziato a fare l’illustratore ho ammirato l’arte di Domenico Gnoli e la citazione al suo stile penso sia abbastanza evidente.
Pierluigi Longo