Quinto album degli argentini HABITAT, ed è un nuovo viaggio, ricco di fantasia, stavolta dai tratti talvolta oscuri ed epici, a comiciare dall’iniziale “Las Gargolas”, introdotta da un sinistro organo da cattedrale. Le atmosfere diventano spesso immaginifiche (“La persecucion de la nave errante”, “Las Runas”, “Utensilios y Artilugios”), con momenti pastorali e fatati (“Las Hadas negras”, ovvero “le fate oscure”, “Tema para los campos exhaustos”, “El Hombre con Navidad en su labios”) sempre disposti a variazioni dolci e avventurose.
Sempre perfettamente funzionale l’apporto batteristico di Roberto Sambrizzi.
Dieci brani per quasi un’ora di magia, accostabile a certe trame del progressive inglese (Yes, Genesis sono i riferimenti più calzanti), ma con la poetica, la delicatezza melodica e la tradizione del miglior progressive sudamericano.
Difficile poter affermare, dopo il già eccellente “Tratando de respirar en la furia”, che si tratti del miglior disco degli Habitat, ma di certo il gruppo di Buenos Aires, capitanato dal cantante-chitarrista Aldo Pinelli (nonchè autore di testi magnificamente fantasiosi), sta mostrando ad ogni passo notevole ispirazione, grande sensibilità compositiva e creativa da cui sgorga musica sempe ispirata, capace di far viaggiare la mente in mondi magici e lontani
Dieci brani per quasi un’ora di magia, accostabile a certe trame del progressive inglese (Yes, Genesis sono i riferimenti più calzanti), ma con la poetica, la delicatezza melodica e la tradizione del miglior progressive sudamericano.
Difficile poter affermare, dopo il già eccellente “Tratando de respirar en la furia”, che si tratti del miglior disco degli Habitat, ma di certo il gruppo di Buenos Aires, capitanato dal cantante-chitarrista Aldo Pinelli (nonchè autore di testi magnificamente fantasiosi), sta mostrando ad ogni passo notevole ispirazione, grande sensibilità compositiva e creativa da cui sgorga musica sempe ispirata, capace di far viaggiare la mente in mondi magici e lontani
“Another magical journey, inspired by Genesis and Yes, with the delicacy of original melodic delicacy of the South American prog!!!”