Correva l’anno 1979, momento in cui lo scrivente aveva un misero lustro d’età. Anni impressi nella mia memoria con una patina solarizzata, come le foto di quell’epoca così piena di icone e di miti.
Mio padre Franco e mia madre Luciana erano come palle da flipper impazzite, in giro per il mondo: America, Francia, Germania le sponde su cui rimbalzavano in continuazione e la capitale d’Italia la buca dove tornavano sempre. Ero piccino ma ricordo molto bene quel periodo in cui mio padre lavorò a questo piccolo gioiello prodotto e girato con grande amore e poesia dal Sig. Zingarelli. Me lo ricordo il sig. Italo, un omone che mi incuteva un’enorme soggezione, alto, con un fisico molto importante e spesso con una folta barbona che lo rendeva minaccioso e tenero, allo stesso tempo, come un Italico ed originale babbo Natale. Dobbiamo molto a questo signore che tanto ha dato al cinema italiano, arricchendo considerevolmente il nostro patrimonio artistico talvolta con grande ironia e poesia, come in questo caso.
Io sto con gli ippopotami è un film che ormai, nel mio immaginario, è come lui, simpaticamente minaccioso e pacioccone, protettivo, possente e dolce. Come la mascotte di questa deliziosa pellicola girata in Africa alla fine degli anni ’70: l’ippopotamo. Ed in questo film è presente la summa di una poetica che il suo produttore nonché regista ha spesso tramandato, con grande passione e allegria, attraverso il suo cinema: un semplice messaggio di amore per la natura, il rispetto dei più deboli ed il dovere di intervenire quando questi siano bersaglio di soprusi.
Il tutto veicolato con una semplicità imbarazzante, pari solamente alla sua naturale bellezza.
Confessatemi voi tutti di non esservi mai commossi quando Terence Hill, verso la fine del film, si gusta assieme al suo amico di mille avventure Bud Spencer la fuga degli animali dalla barca del sig. Ormond sulle splendide note di Freedom dove l’armonica di mio padre, assieme alla melodia, infonde alla scene una dolcezza quasi materna.
E allora tutti siamo in debito con questo omone, per il suo bel messaggio, pulito, frizzante, morbido e divertente che sta lì, tra le righe del suo cinema, apparentemente devoluto al semplice intrattenimento ma così profondo e meravigliosamente pieno di sentimento.
Grazie, di cuore, Italo.
Daniele De Gemini
Questo album, dedicato alla memoria di Italo Zingarelli, viene proposto in vinile colorato da 180 grammi, mastering di Enrico De Gemini, layout grafico di Daniele De Gemini.
Tracklist:
Lato A
1 Grau Grau Grau 2:46
2 Boogie match 3:44
3 A bus in the wild 2:09
4 Happy fists 2:24
5 Smoothly 2:34
6 Caviar and lobster 3:16
4 Grau Grau Grau 2:04
Lato B
1 Freedom 3:07
2 Angry with me? 1:14
3 Ciocio flute 3:02
4 Joyful release 1:32
5 Casino 1:35
6 Lulla ciocio 0:57
7 Caterpillar 2:53
8 Ciocio-Ciociolosa 2:14
9 Grau Grau Grau 2:10 |