“Entropy Override” ha cominciato a prendere forma nel tentativo di decodificare l’ultimo, monumentale Synclavier opus Civilization: Phaze III di Frank Zappa, e progressivamente si è allargato con escursioni anche nella musica greca e romana antica, nel free jazz/improvvisazione, nel post-metal ed elettronica sperimentale. Il risultato naturale (se non intenzionale) è un intruglio radicale che porta i segni distintivi del rock progressivo in proiezione avant-garde. Il gruppo si è riunito solo per una settimana nell’estate del 2019 e ha sviluppato un immediato feeling collettivo e relativo interplay: sebbene Zolder Ellipsis rappresenti il fulcro della musica del tastierista americano Tom Aldrich, ogni membro della band è diventato un compositore a sé stante, elevando a una sorta di composizione corale, empatia di gruppo che trascende i limiti della scrittura musicale individuale.
Tematicamente, i titoli delle canzoni (così come il titolo dell’album) e l’atmosfera generale si confrontano con diversi tipi di automazione, simboleggiati da robot (meccanizzazione artificiale) da un lato e zombi (ossessione riflessiva) dall’altro, e l’idea che tali cicli comportamentali indotti (e chiusi in sè stessi) potrebbero in qualche modo essere interrotti, dall’esterno o dall’interno. Entropy Override è il suono della puntina che salta nel solco.
“Tom Aldrich è un musicista schietto, con un panorama sonoro sorprendente, senza compromessi…. Zolder Ellipsis è follia portatile che può essere raccomandata ai fan di vari sottogeneri rock progressivo, come Experimental/Post-Metal, Avant-Prog, Krautrock, Electronic, non art- rock. Bene.” -Prog Archives
ZOLDER ELLIPSIS:
– Tom Aldrich (keyboards, piano, organ)
– Sean Moran (guitar)
– Chad Langford (electric and acoustic bass)
– Thèo Lanau (drums)
– Ivo Bol (sampler and electronics)