passione dei grandi cantautori e del rock d’oltreoceano ma finisce sul palco e su
disco nelle paludi del blues, la lingua più adatta a cantare di fabbriche e classi
operaie, ma anche talvolta di amori dolci e complicati come quelli proposti dalla
notte dei tempi dalla musica del diavolo.
Live for the Working Class è un’istantanea su quello che è stato il “Blues for the
Working Class Tour,” circa 70 date in tutta Italia a promuovere il primo disco,
passando anche oltreoceano a New York e Memphis, tra Gennaio 2010 e Agosto
2011.
Qualche cover mirata (“Johnny 99”, “John Henry”) e alcuni arrangiamenti diversi
per alcuni brani del disco (“49 People”, “Spare Parts”), ma un solo scopo: far
riflettere la gente, possibilmente divertendo, sulle tematiche della sicurezza sul
lavoro e della precarietà del lavoro.
E un solo modo per farlo: poca testa, tutta pancia. E il Blues.
E la data dell’Amigdala Theatre, locale scelto per la registrazione, ne è il simbolo,
dato che il giorno prima dello show, tutto pronto per prove e soundcheck…bum.
Impianto elettrico KO.
Dicembre. Temperatura nel locale: sottozero.
Così, il giorno dopo, a impianto sistemato, la band sale sul palco senza prove, con
la gente arrivata sfidando la neve, il gelo e il ghiaccio (ottima idea registrare un live
a dicembre…). Il jack nelle chitarre e… tutti dritti nelle canzoni, pubblico e musicisti.
Il risultato è quello che sentirete nel disco.
In fondo, impianti elettrici e gelo a parte, è quello che è sempre successo nel Tour.
“Perchè
Live for the working class
13,00€
Live for the working class
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Additional information
Weight 100 g Artista Label Format