“Gabri flies to Italy” è il ventiquattresimo album di Riccardo Zappa, sperimentatore ed innovatore. Dedicato al fratello Gabriele, si apre con una suite di oltre 18 minuti. L’ autore tesse il suono delle 6 e 12 corde, proponendo a supporto tappeti sonori a volte classici, come l’ impiego di un quartetto di plettri in “Harmonyos”, oppure di un coro nei brani “Gabri flies to Italy” e “Nimaster Ego”. Le atmosfere presentano ambienti assai riverberanti, dilatati, pure forti di una notevole dinamica. L’ indiscutibile tecnica chitarristica di Riccardo Zappa non appare fine a se stessa, bensì serve ad esporre nel modo più limpido possibile i temi che si presentano. Questi, possono convivere fra misticismo e sequenze tecno, per aprirsi a fraseggi decisamente romantici, variando, di volta in volta, fra numerose tracce audio sovrapposte, oppure proposti in un’ unica stesura chitarristica.
L’ arte di Riccardo Zappa ha attraversato generazioni di appassionati di una certa musica, e pure, ovviamente, di chitarristi. A quest’ ultimi ha proposto l’ invio di una sola nota prodotta dal proprio strumento, così da essere tutte quante, a decine, impiegate nel brano “Suonami una nota”. Questo è un modo efficace e dissacrante per passare da un contatto virtuale, ad un altro, ben più tangibile, poichè destinato a rimanere fissato nella musica e nel tempo.
L’ album appare assai curato esteticamente quanto tecnicamente. Sono stati coinvolti musicisti e studi di registrazione più confacenti ai vari brani, così come OndemediE è responsabile creativo dell’ immagine.